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Sciopero    

Manifesto dell'avvocatura italiana sulla astensione dalle udienze - lettera OUA 7 dicembre 2006

Citato persino Napoleone: "Napoleone, a sostegno dell’eliminazione dell’Ordine degli Avvocati, disse che avrebbe voluto poter tagliare la lingua ad ogni avvocato che se ne fosse servito contro il Governo!"

13.12.2006 - pag. 39782 print in pdf print on web



LO STATO ABBANDONA LA GIUSTIZIA GLI AVVOCATI NON ABBANDONANO I CITTADINI

Le recenti innovazioni legislative in materia di giustizia (c.d. “decreto Bersani”, c.d. “indennizzo diretto”) sono state propagandate come

misure volte ad una migliore tutela del consumatore,

che finalmente porteranno ad una maggiore concorrenza tra avvocati, con minor costo dei “servizi legali” per il cittadino, se non, addirittura, la possibilità di ovviare alle prestazioni dell’avvocato;

NON È VERO!

- NON è VERO che l’abolizione dei minimi tariffari porterà ad una riduzione dei costi della difesa. Non sempre l’offerta di prestazioni a basso costo si accompagna ad una adeguata qualità, necessaria a tutela degli interessi dei cittadini, e che può essere invece garantita solo con costanti, effettivi e onerosi aggiornamenti professionali; in realtà le nuove norme regalano al grande capitale ed alla lobby delle associazioni dei consumatori la concentrazione ed il controllo di grandi studi legali, che assumeranno una posizione dominante condizionando l’intero settore giustizia e potranno giovarsi di bracciantato intellettuale a poco prezzo.

- NON è VERO che l’introduzione del patto di quota lite, rapportato al risultato raggiunto, consentirà un “maggior potere contrattuale” dei consumatori; in realtà i professionisti potranno lucrare su alte percentuali delle somme che spettano ai propri assistiti, ed il rapporto tra avvocato e cliente sarà modificato in senso più cinico, in quanto incentiverà il professionista ad accettare solo cause “redditizie”.

- NON E’ VERO che le norme mirano ad una liberalizzazione del mercato a favore dei cittadini e dei consumatori; in realtà banche, assicurazioni ed industrie, che da anni tentano di mettere le mani sui “servizi legali”, degraderanno l’esercizio del diritto di difesa, finora libero da condizionamenti e costituzionalmente garantito, in una attività tesa a favorire nuove forme di concentrazione di poteri economici.

- NON E’ VERO che la pubblicità (quasi) senza limiti e senza controlli consentirà di conoscere meglio le differenze qualitative tra i singoli professionisti: in realtà questa innovazione gioverà soltanto agli studi più ricchi, ed il suo costo graverà, in ultima analisi, come sempre, sul consumatore;

- NON E’ VERO che tutto ciò migliorerà la qualità delle prestazioni professionali e conseguentemente il buon funzionamento della giustizia: anzi, il legislatore ha drasticamente ridotto gli stanziamenti destinati alle spese di giustizia; mentre da un lato ha quindi ridotto i fondi per il finanziamento del patrocinio gratuito, civile, penale ed amministrativo, per i non abbienti, dall’altro ha invece aumentato i costi di introduzione dei giudizi a carico dei cittadini;

NON E’ VERO che il c.d. “indennizzo diretto” è volto a tutelare i diritti del cosiddetto consumatore; in realtà, mentre prima il danneggiato poteva essere tutelato dal proprio avvocato di fiducia, con spesa a carico della compagnia assicuratrice, oggi, se vorrà conoscere e “trattare” alla pari il giusto risarcimento del danno subito, dovrà sopportare in proprio i costi dell’assistenza legale.

L’autonomia dell’avvocatura è invisa ai poteri forti economici e politici, in quanto unica categoria professionale in grado di garantire ai cittadini, attraverso la propria indipendenza e specifica conoscenza, la difesa della loro libertà e la tutela dei loro diritti.

L’indipendenza non ha mai procurato amici all’avvocatura nel proprio paese: Napoleone, a sostegno dell’eliminazione dell’Ordine degli Avvocati, disse che avrebbe voluto poter tagliare la lingua ad ogni avvocato che se ne fosse servito contro il Governo!

Da sempre la libertà e l’indipendenza dell’avvocatura costituiscono prezioso scudo per il cittadino e elemento cardine dell’indipendenza della giurisdizione.

Ancona, 13 novembre 2006

ORDINE AVVOCATI ANCONA

Il Presidente (Avv. Maurizio Barbieri)


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13.12.2006 Spataro

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