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Europa    

Comunicare l’Europa: mission impossible? La sfida di Margot

Stampa euroscettica ? Arrivare ai cittadini
27.11.2006 - pag. 39676 print in pdf print on web

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Nella visita ufficiale al governo italiano, la vicepresidente della Commissione europea, Margot Wallström confessa i problemi legati a un incarico difficile, quello di avvicinare cittadini all’Europa. Tra gli ostacoli un’opinione pubblica europea non informata e una stampa sempre più euroindifferente. La sua strategia? Ascoltare i cittadini rendendoli partecipi delle scelte sul futuro dell’Europa.

Non nega di aver ricevuto uno degli incarichi più difficili nel collegio Barroso: comunicare meglio l’Europa ai cittadini. Una “mission impossible” ma allo stesso tempo “irresistibile”. L’intrepida paladina, responsabile del nuovo look dell’Europa, è la svedese Margot Wallström, vicepresidente della Commissione europea. Nella prima visita ufficiale a Roma, lo scorso 9 novembre, la commissaria per le relazioni istituzionali - incontrando i giornalisti italiani - non ha nascosto le difficoltà che minano il suo slancio innovatore: un’opinione pubblica europea diffidente nei confronti delle istituzioni comunitarie; mezzi d’informazione nazionali euroscettici, o, nella peggiore delle ipotesi, euroindifferenti. Atteggiamento, quest’ultimo, che nuoce al cittadino completamente all’oscuro del lavoro che svolgono le istituzioni europee.

Constatazioni amare quelle a cui è arrivata la commissaria Wallström ma, non per questo, sufficienti per non provarci lo stesso. Per lei è il “cittadino informato” la chiave di volta della strategia di comunicazione. Il cittadino che partecipa alla costruzione di un’Europa non più frutto di una volontà elitaria. “C’è bisogno di coinvolgere i cittadini nel progetto europeo. L’opinione pubblica vuole essere ascoltata. Dobbiamo informare i cittadini sugli effetti della nostra azione politica nella loro vita di ogni giorno”.

Convinta che l’Unione europea abbia bisogno di riforme istituzionali per funzionare meglio, la Wallström scommette sulla riusciuta della presidenza di turno tedesca: “Il 25 marzo 2007 ci saranno le celebrazioni del Cinquantenario della firma dei Trattati di Roma. In quell’occasione i Capi di stato dovranno firmare una dichiarazione solenne definendo i passi da compiere sul terreno delle riforme”.

Realista, infine, nel difficile negoziato con la Turchia: “Noi possiamo aiutare il processo democratico e aiutare il paese a prevenire il diffondersi del fanatismo islamico. Molti leader europei sono preoccupati dell’opinione pubblica che non vuole la Turchia nell’Ue. Dobbiamo, invece, supportare l’adesione e domandarci cosa succederebbe se chiudessimo la porta a questo paese”.

Nicoletta Spina


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