Una richiesta tanto strana da apparire folle: date i vostri dati. Se non li darete comunque metteremo i vostri dati on line. Se pagherete sarete inclusi. In cosa ? In quale servizio ? La lettera è ben studiata, ma del tutto inutile e non da seguire. Per essere iscritti in questo registro, che altro non è un sito qualsiasi senza alcuna ufficialita', si deve pagare. Ma non serve a nulla (858 euro), se non per il fatto che viene reclamizzato per lettera, alla faccia della privacy in quanto inviato dalla Germania (?).
I dati dell'intestatario nella lettera sono sbagliati. Asseriscono di inserire comunque i dati nella banca dati, ma se si manda la correzione si accetterebbe il contratto. Giuridicamente infondato, ma fonte di sicuri grattacapi. Così la risposta italiana:
"Informiamo tutti i provider/maintainer che il Registro del ccTLD "it" è del tutto estraneo all'iniziativa realizzata da altro soggetto sedicente "Registro italiano in internet per le imprese" attraverso l'invio di materiale cartaceo, sottoforma di proposta di contratto per adesione per la fornitura di un servizio a pagamento.
Vi invitiamo quindi a farvi parte diligente nei confronti dei vostri clienti fornendo adeguata informazione in merito.
Il Registro del ccTLD 'it" sta predisponendo le azioni necessarie per la tutela dell'eventuale diritto leso.
firmato dal Direttore del Registro ccTLD .it"
La confusione è evidente, anche alla luce della normativa e-commerce.