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Biotecnologie    

Parlamento Europeo: ... l'incertezza della brevettabilità dell'uomo: vietata.

Biotecnologie: no alla brevettabilità della clonazione umana

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici che, pur rilevando l'importanza delle biotecnologie, sottolinea l'incertezza giuridica quanto alla brevettabilità di alcune sue applicazioni. I deputati chiedono di confermare il divieto di brevettare ogni forma di clonazione umana ed esprimono preoccupazione in merito ai progetti di selezione del sesso degli esseri umani.

31.10.2006 - pag. 30029 print in pdf print on web

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Dal Bollettino dell'EuroParlamento: "La risoluzione - adottata con 338 voti favorevoli, 272 contrari e 35 astensioni - dà seguito al dibattito tenutosi in Aula con la presentazione, da parte della Commissione, della seconda relazione sugli sviluppi e implicazioni del diritto dei brevetti nel settore della biotecnologia e dell’ingegneria genetica. Tale relazione si propone di formulare osservazioni sulla portata da attribuire ai brevetti riguardanti sequenze o sequenze parziali di geni isolati dal corpo umano e la brevettabilità delle cellule staminali umane e delle linee ottenute a partire da queste. Brevetti a favore dell'innovazione La biotecnologia rappresenta «una delle più importanti tecnologie per l'avvenire» e pertanto i deputati reputano che essa debba essere supportata «da un idoneo quadro politico, che tenga altresì conto degli aspetti etici, ambientali e sanitari». Rilevando inoltre il ruolo dei brevetti nella promozione dell'innovazione, sostengono che la protezione delle invenzioni biotecnologiche «sarà certamente di importanza fondamentale per lo sviluppo industriale della Comunità». La brevettazione delle invenzioni biotecnologiche, secondo una normativa comune europea, è quindi «un'importante condizione preliminare affinché questa tecnologia ... possa essere sostenuta in maniera appropriata in Europa». A loro parere, tuttavia, una concessione «eccessivamente generosa di brevetti può soffocare l'innovazione». Chiarimento giuridico e limiti etici D'altra parte, il Parlamento sottolinea che nel campo della biotecnologia «permangono alcuni problemi specifici che rendono necessario integrare l'attuale normativa generale in materia di brevetti con idonee disposizioni particolari». La definizione di limiti motivati eticamente, pertanto, «riveste un'importanza particolare nel settore delle biotecnologie».

Pur fornendo un quadro di riferimento adeguato nella maggior parte dei casi, i deputati sottolineano che la direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche «lascia tuttora insolute talune questioni importanti come quella della brevettabilità del DNA umano». Ad esempio, essa consente di brevettare il DNA umano solo in relazione a una funzione, ma «non è chiaro se il campo d'applicazione del brevetto si limiti solo a detta funzione o se possa estendersi ad altre funzioni». D'altra parte, notano i deputati con un emendamento proposto dai Verdi, l'Ufficio europeo ha concesso anche i brevetti comunitari relativi a cellule germinali umane e «che riguardano addirittura gli embrioni umani congelati». Accogliendo tre emendamenti proposti dal PPE/DE e dall'UEN, il Parlamento invita l'Ufficio europeo dei Brevetti e gli Stati membri a concedere brevetti sul DNA umano «solo in presenza di un'applicazione concreta e limitando il brevetto a tale applicazione», in modo che altri utilizzatori possano utilizzare e brevettare la stessa sequenza di DNA per altre applicazioni (tutela basata sugli scopi). La Commissione è quindi invitata a studiare se tale interpretazione della Direttiva vada perseguita per mezzo di una raccomandazione agli Stati membri o se sia necessario un emendamento alla direttiva. I deputati, inoltre, ribadiscono che la produzione di cellule embriostaminali implica la distruzione di embrioni umani e quindi il brevetto di processi che implicano cellule embriostaminali o cellule sviluppate da cellule staminali di embrioni umani è contrario alla direttiva. Essi, peraltro, ricordano che la direttiva esclude la clonazione di esseri umani e che il Consiglio ha chiarito nella sua motivazione indirizzata al Parlamento che tale divieto di brevettazione non si limita a coprire la clonazione riproduttiva e che l'espressione "essere umano" comprende la fase embrionale. L'Ufficio europeo dei brevetti, la Commissione e le autorità competenti degli Stati membri sono quindi invitati a collaborare con il Parlamento europeo «per confermare che la direttiva 98/44/CE esclude la brevettabilità di ogni forma di clonazione umana». Il Parlamento osserva inoltre che le cellule germinali non sono brevettabili «in quanto sono parte del corpo umano» e che, pertanto, il brevetto EP 1257168 (che comprende un metodo per la selezione di cellule germinali umane e consente di brevettare le cellule germinali stesse) «rappresenta una violazione della direttiva». Pertanto ha deciso «di chiedere alla Commissione europea di presentare rapidamente un'obiezione» a tale brevetto. I deputati esprimono poi «profonda preoccupazione» davanti a qualsiasi progetto volto a introdurre metodi per la selezione del sesso degli esseri umani. D'altra parte, i deputati sollecitano l'Ufficio europeo dei brevetti, «in considerazione della delicatezza dell'argomento», a costituire un nuovo servizio incaricato di verificare i brevetti sensibili dal punto di vista etico, prima che vengano rilasciati. Le prossime tappe Prendendo atto delle conclusioni della seconda relazione riguardante il campo di applicazione dei brevetti e la brevettabilità delle cellule staminali, il Parlamento invita la Commissione ad analizzare attentamente, nella prossima relazione, la corretta applicazione delle disposizioni della direttiva relative alla non brevettabilità delle varietà vegetali e delle razze animali, nonché dei procedimenti essenzialmente biologici di produzione di vegetali o di animali. L'Esecutivo è poi invitato a continuare a seguire l'evolversi della questione, «tenendo conto sia degli aspetti etici che del potenziale impatto sull'accessibilità dell'assistenza sanitaria e sulla sua sostenibilità sotto il profilo dei costi, nonché sulla competitività».

26/10/2005 Risoluzione comune sui brevetti relativi alle invenzioni biotecnologiche Procedura: risoluzione comune Dibattito: 25.10.2005 Votazione: 26.10.2005"


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