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Affido condiviso    

Affido condiviso: un interessante spunto di riflessione

Abbiamo aperto un dossier in materia e ne stiamo discutendo nella mailing list.

Tra i vari ottimi interventi (presenti in Conoscenze, sezione Prassi) vorrei segnalare quello dell'avv. Fiorin, che disegna come pochi una realtà incancrenita.

15.02.2006 - pag. 29410 print in pdf print on web

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> > Bene. se così è, allora, a mio avviso dobbiamo provare a > studire la riforma facendo un esperimento mentale: i soldi > non esistono. Infatti, solo immaginando che non vi sia la > complicazione dei soldi potremo cogliere cosa la riforma > prevede per i figli. I figli sono gli unici soggetti che in > una separazione hanno dei diritti. Questo mi pare sia troppo > sovente dimenticato. >

La prassi dice il contrario: sarebbe bellissimo che i soldi non esistessero a al mondo tutto fosse gratis, o che almeno tutti quanti fossero disposti a dimenticarsi della esistenza dei soldi quando ci sono di mezzo i figli.

Tuttavia i soldi esistono, nella vita hanno una loro importanza, e l'esperienza ci dice che nelle cause di separazione l'utilizzo dei figli (e del loro affidamento esclusivo) come arma di ricatto per soddisfare esigenze economiche non è una regola ma nemmeno un'eccezione così rara.

Purtroppo ci si dimentica troppo facilmente della debolezza della natura umana, e del fatto che la rottura di un matrimonio è comunque un'esperienza devastante per l'equilibrio psicologico, al punto che pochi resistono alla tentazione di voler punire l'ex coniuge in tutti i modi possibili per la propria sofferenza (indipendentemente dalle colpe), anche mettendoci di mezzo i figli, per quanto in modo a volte inconsapevole.

C'è in questa lista qualche avvocato familiarista con un minimo di esperienza disposto ad assicurarmi di non avere mai, dico mai, avuto a che fare con quella particolare sindrome influenzale infantile cronica che ormai anche i pediatri stanno catalogando come "dei figli dei separati" o anche "710-708", in quanto colpisce solo i bambini figli di madri separate con in corso un ricorso 710 cpc, esclusivamente all'alba dei sabati alternati che il Presidente aveva assegnato in sede 708 cpc per i weekend al genitore non affidatario?

Uno dei punti deboli della riforma è proprio quello di non avere previsto come obbligatorio il mantenimento diretto, che avrebbe potuto aiutare a risolvere certi problemi, perchè uno dei punti di frizione più tipici e' quello per cui i padri separati non riescono a controllare che il loro contributo forfettario sia effettivamente rivolto alle esigenze del figlio.

Però mi pare sbagliato dire che questi problemi si accentueranno con la riforma: questi problemi esistevano prima ed esisteranno dopo semplicemente perchè la separazione coniugale di massa è un problema sociale devastante che le leggi possono solo arginare.

Quelli che parlano contro l'affidamento condiviso probabilmente risentono del fatto che per molte ragioni e per molti pregiudizi, finora si e' ritenuto che l'interesse dei figli fosse quello di starsene con la madre separata, senza lasciare interloquire troppo il padre perchè altrimenti una sua eccessiva ingerenza avrebbe potuto rinfolocolare la conflittualita'.

Senza rendersi conto di quanto sia atroce il fatto che ormai anche qui da noi un'intera generazione di figli, ora adolescenti o anche già adulti, siano cresciuti senza figura paterna di riferimento. Considerato anche che non è che figure maschili surrogate siano molto presenti in altre strutture educative: ormai, ad esempio, non ci sono più maestri elementari, e anche nelle scuole medie e superiori il personale docente femminile e' preponderante.

Uno studio statistico statunitense ci dice che percentuali abnormi (anche dal 70 all'80%) della popolazione carceraria, dei tossicodipendenti, dei suicidi o comunque dei soggetti che hanno tentato il suicidio, degli alcolisti, degli homeless (barboni), dei soggetti in cura per depressioni croniche, dei soggetti segnalati ai servizi sociali per varie devianze o disagi, sono cresciuti in nuclei familiari monogenitoriali con la sola madre. Senza padre o altre figure maschili continuativamente presenti.

E' più grave questo problema, o sono più gravi le esigenze deflattive della nostra giustizia civile?

> > A tal proposito non vedo nella riforma la possibilità di sentirli > > che ne dici? >

Art. 155 sexies, lo prevede espressamente per gli infradodicenni.

Avv. Massimiliano Fiorin Bologna www.studiofiorin.it

P.S.: dal momento che sono solo uno che ha collaborato gratis alla redazione, e quindi non ricevo diritti d'autore di alcun tipo e non ne traggo alcun altro vantaggio materiale, credo di potervi segnalare senza timore di incorrere in conflitti d'interesse il libro "Il Padre - L'assente inaccettabile" di Claudio Rise', ed S. Paolo, quarta edizione. E' solo il primo di una serie di libri sul tema, che parlano delle cose di cui sopra (ce ne sono altri, anche usciti di recente). Ne consiglio la lettura, anche perchè contiene una specie di "stupidario dei divorziati", sui luoghi comuni relativi alle seprazioni coniugali, che dovrebbe essere di interesse anche per i legali.


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