"Livatino ha saputo mettere insieme sul tavolo il diritto penale e il Vangelo e questo lo ha mostrato anche con gli imputati, trattandoli da esseri umani" -
Si chiama diniego di giustizia. Per eccesso di garanzie o per incapacità di efficienze di tutto il sistema ?
Un popolo in India di qualche migliaio di persone risolve così i problemi:
prima le parti vanno da due esperti. Cercano di risolvere tra di loro.
Se non ci riescono tutti i documenti raccolti e gli sforzi fatti sono portati agli anziani.
Gli anziani giudicano. In giornata. Il lavoro è stato già fatto dagli esperti delle parti.
Cosa c'è di male in questo metodo ?
"Orbene, di crisi della giustizia, in Italia come nel mondo, si parla da tempo immemorabile: se ne parlava persino nell’antica Roma, ma allora la crisi della giustizia era soltanto correlata alla sua limitata, intrinseca difficoltà di distinguere, con assoluta precisione, il lecito dal doveroso e l’uno e l’altro dall’illecito; nell’età contemporanea a questo endemico, insopprimibile limite di origine che, a sua volta si coniuga con l’impossibilità di sovrapporre la verità processuale alla verità assoluta, si è aggiunta una costante che, progredendo nel tempo, ha abbandonato gli angusti confini dell’eccezionalità per diventare una vera e propria componente fisiologica dell’amministrazione della giustizia: la sua lentezza."
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"A ciò si aggiunga che rispetto a tutti gli altri Paesi l’Italia ha due primati che, da soli, forniscono le dimensioni della crisi: noi disponiamo del maggior numero di giudici e, ciònonostante conserviamo, sia pure con qualche lieve differenza rispetto al passato, il primato del maggior tempo nella definizione dei processi, sia civili che penali."
"Livatino ha saputo mettere insieme sul tavolo il diritto penale e il Vangelo e questo lo ha mostrato anche con gli imputati, trattandoli da esseri umani" -