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Cogne    

Cogne: anno nuovo, perizie nuove

Come se non bastassero quelle fino ad oggi fatte, il 2006 inizia con la richiesta di due nuove perizie e un’ulteriore indagine sulla scena criminis del delitto di Cogne
04.01.2006 - pag. 29274 print in pdf print on web

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di DANIELE PIZZI – info@danielepizzi.it

Torino, udienza del 19 dicembre 2005.

La Corte d’Assise d’Appello del capoluogo piemontese nomina suo perito il prof. Antonio Lioi, docente universitario al Politecnico di Torino, affinché esamini le centinaia di fotografie scattate dai carabinieri sulla scena del delitto per capire il motivo per il quale ci sono dei “salti” nella numerazione.

Operazioni peritali che sono iniziate lo scorso 27 dicembre alle ore 10.00 presso il dipartimento di automatica e informatica dell’ateneo torinese, le cui risultanze dovranno poi essere depositate in cancelleria entro il 27 marzo prossimo, giorno in cui è stata fissata l’udienza di esposizione del parere peritale.

In particolare Romano Pettenati, presidente del collegio giudicante, ha posto la sua attenzione, nel formulare il quesito, sull’ipotesi per cui “i salti numerici possano risultare spiegati dalle modalità operative descritte nell’annotazione di p.g., in caso contrario che sia ipotizzata dal perito una diversa spiegazione tecnica”.

Per far questo Lioi avrà a disposizione, oltre che del supporto informatico ove sono raccolte tutte le fotografie concernenti il quesito, anche atti e verbali del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Aosta, nonché il riepilogo dell’utilizzo delle compact flash (schede di memoria ove vengono salvate le foto scattate con fotocamere digitali, ndr) presentato dal RIS durante l’udienza del 28 novembre 2005 (a cui era presente l’App.to Saverio Paolini di Parma) e alcuni schemi presentati dalla difesa di Annamaria Franzoni.

Quanto alle tracce ematiche visibili ad occhio nudo sul pavimento della stanza del delitto, ma mai prese in seria considerazione dagli inquirenti, si dovrà pronunciare invece il prof. Hermann Schmitter (già consulente della Procura di Aosta in primo grado), a cui è stato affidato l’incarico di “dire, sulla base delle nuove immagini del pavimento della camera in cui avvenne il fatto oggetto di giudizio (indicative le immagini di imbrattamento ematico contornante il letto in cui venne ucciso Samuele Lorenzi), e avendo cura di descrivere la natura, la conformazione e l’origine con cui le macchie sul pigiama (in particolare dal ginocchio in giù) si sono prodotte:

1) se il pigiama al momento del fatto era situato sul pavimento e in che punto del medesimo;

2) se le suddette immagini del pavimento e delle tracce ematiche ivi presenti siano compatibili con la posizione di un aggressore di Samuele Lorenzi che abbia agito dalla sponda sinistra del letto (visto il medesimo letto dal fondo).”

All’uopo, il Procuratore Generale, Vittorio Corsi, ha nominato suo consulente tecnico il Ten. Col. Luciano Garofano, comandante del RIS dei Carabinieri di Parma, mentre la difesa – rappresentata dal celebre Prof. Carlo Taormina – ha rinnovato l’incarico al prof. Berndt Brinckmann, già consulente di parte nel primo grado del procedimento.

Dal canto suo il prof. Schmitter ha concordato con la difesa di iniziare le operazioni peritali mercoledì 4 gennaio, avendo cura di depositare entro fine febbraio la sua relazione, che verrà da lui esposta durante l’udienza dell’11 aprile.

Durante un breve confronto con accusa e difesa l’illustre luminare tedesco ha confermato di non necessitare più di ulteriori analisi sul piumone che il giorno del delitto ricopriva il letto ma che, d’altro canto, gli potranno essere invece molto utili alcuni ingrandimenti fotografici presentati dal c.t. della Procura Generale, Ten. Col. Luciano Garofano, oltre che tutto il materiale video-fotografico prodotto in fase di sopralluogo.

Particolare però subito emerso in aula è la mancanza di qualsivoglia misurazione dei singoli listelli di legno che compongono il parquet della stanza del delitto: senza tali stime impossibile e difficile sarebbe per il perito rendersi conto della dimensione delle macchie ematiche e dunque farne un’analisi precisa e attendibile. Motivo, questo, per cui la Corte ha deciso di affidare le operazione pratiche di rilievo e di misurazione sul pavimento della camera del massacro ad un esperto della Polizia di Stato, l’Ispettore Capo Giampiero Vigoni in forza al gabinetto interregionale del servizio di Polizia Scientifica di Torino.

Sarà proprio quest’ultimo ad accedere, alle ore 10.00 di lunedì prossimo, alla villetta di Cogne, dovendo fornire i dati a Schmitter nella giornata di venerdì 20 gennaio, per poi completare la relazione entro il 27 febbraio, giorno in cui dovrà essa essere depositata in cancelleria a Torino.

Ancora tante consulenze e perizie tecniche, dunque, per dare una risposta a quella domanda che rimbomba da ormai 4 anni nelle menti di tutti: chi ha ucciso Samuele?


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