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"quando tu affermi qualcosa la devi provare" - Piero Angela



Finanziaria 2006    

Resoconto della Camera sul maxiemendamento

Divertentissimo, se non ci fosse da piangere...
14.12.2005 - pag. 29221 print in pdf print on web

C

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Come lei, signor Presidente, ha ora anticipato, il Governo ha depositato presso la Presidenza un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge oggi al nostro esame, concernente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006). Su tale emendamento, il Governo intende porre la questione di fiducia (Commenti). Chiedo pertanto di conoscere le valutazioni della Presidenza, circa l'ammissibilità dell'emendamento stesso.

ROBERTO GIACHETTI. È inammissibile!

GABRIELE FRIGATO. È inammissibile!

PRESIDENTE. Colleghi, l'onorevole Giovanardi ha detto quello che in realtà è scritto anche sui giornali e che sappiamo tutti. Però c'è una valutazione (Applausi ironici dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-L'Ulivo e Misto-Verdi-l'Unione) ... Constato questa cosa e non la constato certo con soddisfazione per il Parlamento, anzi con delusione profonda, perché è chiaro che in questa situazione il Parlamento si trova in qualche modo nell'impossibilità di dare seguito all'esame serio che è stato svolto in Commissione bilancio. Debbo dire che condivido il malumore e le proteste. Peraltro, c'è un maxiemendamento assai ampio, del quale il Presidente...

PIERO RUZZANTE. Sì, ma non lo abbiamo!

RENZO INNOCENTI. Non lo abbiamo!

GIOVANNI RUSSO SPENA. Presidente, dov'è?

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PRESIDENTE. Il maxiemendamento non lo posso distribuire, come non l'ho mai distribuito, perché è al vaglio di ammissibilità (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)! Onorevoli colleghi, il ministro ha preannunciato il maxi emendamento in questo momento.

PIERO RUZZANTE. Allora non può chiedere la fiducia!

LELLO DI GIOIA. Lo ringraziamo per l'anticipo!

PRESIDENTE. Naturalmente, qualsiasi maxiemendamento prima di essere distribuito ai gruppi, come è sempre capitato, deve essere valutato per la sua ammissibilità dal Presidente della Camera (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)...

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, la questione che i colleghi stanno ponendo, al di là della protesta che lei considera legittima, e che tale è, è su che cosa il Governo ha messo la fiducia.

PRESIDENTE. Ha preannunciato (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo) ...

ROBERTO GIACHETTI. Chi se ne importa del preannuncio!

LUCIANO VIOLANTE. Volevo sapere, Presidente, se il Governo ha preannunciato o se ha posto la questione di fiducia.

PRESIDENTE. Non ha messo la fiducia, perché, fino a che un qualsiasi atto parlamentare non sia stato dichiarato ammissibile dal Presidente della Camera, su di esso non può essere posta la questione di fiducia. Il Governo ha preannunciato

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un'intenzione, che, come tale, è agli atti della Camera. In questo momento non vi è la posizione della questione di fiducia.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, lei deve ammettere che questa minaccia di fiducia è francamente irrituale! Non c'è nessun precedente. Il Governo ci ha detto che nel pomeriggio chiederà il voto di fiducia...! Inoltre, signor Presidente, vorrei sapere in quale Consiglio dei ministri è stata autorizzata la richiesta del voto di fiducia e chi presiedeva il Consiglio dei ministri nel momento in cui essa è stata autorizzata. Sono domande sostanziali, signor Presidente. Chiederei pertanto che il Governo potesse rispondere su queste due questioni.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Signor Presidente, come già diceva il collega Violante, ci troviamo di fronte ad un'ulteriore anomalia. L'anomalia principale, già da noi fatta notare ripetutamente anche in quest'aula e su cui chiediamo l'attenzione della Presidenza della Camera, è il fatto che ci troviamo di fronte ad una sessione di bilancio regolata dalla Costituzione - che prevede la priorità del Parlamento - che di fatto è vanificata dalla posizione della questione di fiducia sia alla Camera sia al Senato su entrambi i provvedimenti che fanno parte della manovra economica, il cosiddetto decretone fiscale ed il disegno di legge finanziaria. Ora, signor Presidente, si verifica un'anomalia nell'anomalia. Se ho ben compreso quanto ella ha poc'anzi precisato, cioè che si tratta di un preannunzio della posizione della questione di fiducia, è come se il ministro Giovanardi avesse tenuto una conferenza stampa in Aula; poteva farla nella sala stampa di Montecitorio. Il maxiemendamento non c'è. La Commissione bilancio, ancora un quarto d'ora fa, non era in condizione di discuterne. Pare che anche negli ultimi minuti non sia stato presentato. Vi è quindi solamente la manifestazione della volontà di porre la questione di fiducia su un documento che non c'è. È un'anomalia anche rispetto all'anomalia dello svolgimento della sessione di bilancio.

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Consideriamo gradita la presenza del ministro Giovanardi, ma alla stregua dello svolgimento di una conferenza stampa in Aula, e aspettiamo l'annunzio ufficiale del Governo alla Camera dei deputati (come è obbligato a compiere per democrazia parlamentare) della posizione reale della questione di fiducia, quando avremo conosciuto il maxiemendamento, in primo luogo in Commissione bilancio, passaggio indispensabile per l'ammissibilità. Chiedo che la Presidenza della Camera sia molto attenta ai necessari passaggi istituzionali, anche per non creare dannosi precedenti.

ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BOCCIA. Grazie, signor Presidente. Desidero porre due questioni. La prima riguarda il fatto che il Governo ha presentato ieri, in tarda serata, il maxiemendamento interamente sostitutivo del disegno di legge finanziaria approvato in Commissione. Lei, signor Presidente, ha annunziato che sta provvedendo ad esaminarlo per dichiararne l'inammissibilità, operazione che richiederà senz'altro del tempo. Mi rendo conto che, stante la prassi, l'emendamento non dovrebbe essere distribuito ma, essendo ormai l'atto formalmente presentato ed essendo già riportato il contenuto nelle agenzie di stampa, dovendone tra l'altro la Presidenza dare conto nella sua interezza (salvo poi dare conto anche delle inammissibilità), non ritengo vi siano motivi che ne impediscano la distribuzione. Quindi, le chiedo di valutare l'opportunità di far distribuire il testo del maxiemendamento. La seconda questione, signor Presidente, è la seguente. Sappiamo tutti che, quando lei oggi pomeriggio comunicherà le sue decisioni, saranno oggettivamente inappellabili, salvo casi estremamente eccezionali; quindi, i margini per modificarle saranno fortemente ridotti. Mi deve consentire una riflessione, che è una richiesta e non altro. Siamo in una situazione un pò particolare. Il Presidente della Camera dovrà, di fatto, verificare non soltanto l'ammissibilità formale, cioè se le norme presentate siano compatibili con il contenuto proprio del disegno di legge

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finanziaria, ma anche la bontà del provvedimento, quindi le quantificazioni e le coperture. Lei farà ciò con la relazione tecnica del Governo, che sono certo già abbia (sarebbe grave se così non fosse).

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Signor Presidente, il compito che lei svolgerà è interamente sostitutivo di quello della Commissione competente, vale a dire della Commissione bilancio e sarà certificativo della bontà delle previsioni. La Comunità europea ci ha già avvertito che, qualora non dovessimo rispettare la soglia del 4,3 per cento nel 2005 e quella del 3,8 per cento nel 2006, per quanto riguarda l'indebitamento, saremo fuori dall'Europa. È paradossale che, più che il Parlamento ed il Governo, a far rispettare queste prescrizioni sarà il Presidente della Camera. Ma così è...! Signor Presidente, in tempi normali non glielo avrei nemmeno detto, ma lei si è candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed è molto probabile che ciò avvenga. Lei ha, infatti, affermato che sarà Presidente chi aumenta di poco e non chi prende più voti; lei, è, pertanto, un candidato credibile alla Presidenza del Consiglio, perché il suo partito potrebbe aumentare voti, mentre gli altri della maggioranza dovrebbero perdere. Io lo ritengo un dato negativo per l'Italia, ma se dovesse accadere, per il suo bene, faccia un'analisi molto puntuale della relazione tecnica, perché dalle sue decisioni dipenderanno il saldo netto da finanziare, l'indebitamento netto nel 2006, il debito nel 2006 ed il rispetto degli avvertimenti della Comunità europea! Seppure in una condizione molto particolare, le chiedo la cortesia di essere rigorosissimo, perché noi che vogliamo governare il paese siamo interessati a non ereditare una situazione fallimentare (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo e dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, sono state sollevate alcune questioni. In primo luogo, la valutazione di ammissibilità compete, come ha ricordato l'onorevole Boccia, alla Presidenza della Camera, secondo le disposizioni del regolamento, che la effettuerà con il consueto scrupolo e la consueta attenzione. Non vi è motivo per cambiare il metodo che ho sempre usato anche negli anni scorsi. Inoltre, secondo le testuali parole dell'onorevole Boccia, la prassi richiederebbe di non distribuire il testo del maxiemendamento e, come ha già affermato lo stesso onorevole Boccia,

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io non penso di discostarmi dalla prassi. Se poi il Governo vuole rendere pubblico il testo presentato, lo faccia, ma voglio previamente esaminarlo, esattamente come ho fatto negli anni scorsi. Per quanto riguarda la questione se sia mancata una previa deliberazione del Consiglio dei ministri sulla posizione della questione di fiducia, la Presidenza, come ha già ricordato nella seduta del 16 aprile del 1997, non può, ad alcun titolo, sindacare le modalità seguite dal Governo per la decisione di porre la questione di fiducia, in particolare sull'effettiva preventiva deliberazione da parte del Consiglio dei ministri, dal momento che si tratterebbe di una valutazione su interna corporis di altro organo costituzionale.

RENZO INNOCENTI. La domanda era un'altra!

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, ho chiesto un'altra cosa. So bene che la Presidenza non può sindacare queste modalità, ma ho chiesto quando è stata assunta questa decisione e chi presiedeva il Consiglio dei ministri! È un'altra cosa!

PRESIDENTE. Se il ministro vuole precisarlo... Prego, onorevole ministro!

GIOVANNI RUSSO SPENA. Li ha i documenti?

SERGIO SABATTINI. È un atto pubblico!

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Non ho alcuna difficoltà! Il 29 settembre, in occasione dell'approvazione del documento di bilancio, il Consiglio ha dato mandato al ministro per i rapporti con il Parlamento di porre eventualmente la questione di fiducia sull'intera manovra.

PIERO RUZZANTE. Il 29 settembre!

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CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Il 29 settembre ha autorizzato, in caso di necessità, la posizione della questione di fiducia (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

LUCIANO VIOLANTE. Chi presiedeva?

PRESIDENTE. Scusate, l'onorevole Violante ha chiesto chi presiedeva. Il ministro è in grado di precisare la questione?

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Verificherò! Penso il Presidente del Consiglio.

PRESIDENTE. Verificherà e lo farà sapere nel pomeriggio (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)! Colleghi, evidentemente, non sa chi presiedeva! Non voglio fare l'interprete, ma ... Onorevole Giovanardi, sa chi presiedeva? No, non se lo ricorda!

GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GERARDO BIANCO. Signor Presidente ...

PRESIDENTE. Colleghi, si informerà! Prego, onorevole Gerardo Bianco.

GERARDO BIANCO. Vorrei precisare che ieri vi è stato un errore informativo: sull'emendamento dell'onorevole Villetti Tab. 2.13 mi sono astenuto, ma ciò non corrisponde minimamente alle mie convinzioni. Ritengo quell'emendamento profondamente sbagliato e ispirato a logiche molto lontane dai miei convincimenti, dunque rettifico il mio voto, precisando che avrei voluto esprimere un voto contrario. Si tratta di una semplice precisazione che desidero sia messa a verbale.

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

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ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, probabilmente per una mia difficoltà, non ho udito dalle sue parole un chiarimento rispetto ad una questione che le era stata posta (faccio riferimento all'articolo 8 del nostro regolamento, secondo il quale il Presidente rappresenta la Camera assicura il buon andamento della seduta). Non le nascondo che, avendo visto l'ordine del giorno e ascoltando dalla Presidenza il preannuncio di un maxiemendamento da parte del Governo, secondo la mia esperienza - sono un deputato di prima legislatura, quindi ho un'esperienza parziale -, mi sarei aspettato - a parte la valutazione della Presidenza sull'ammissibilità - lo svolgimento normale della seduta, che invece è stata «cortocircuitata» da una singolare dichiarazione del ministro per i rapporti con il Parlamento che, al di fuori di qualunque ambito regolamentare - ed è su ciò che, signor Presidente, le chiedo maggiori chiarimenti -, ci ha preannunciato che tornerà nel pomeriggio - vale a dire dopo che la Presidenza avrà espresso il proprio di parere - per porre la questione di fiducia. Dunque, il ministro ci ha fatto un preannuncio della fiducia. È vero che il Governo può parlare in qualunque momento e in qualunque occasione, tuttavia - signor Presidente - le chiedo: a che titolo? Signor Presidente, al di là del malumore, la pregherei di rivolgere la sua attenzione a chi - nome e cognome - ci ha fatto sapere attraverso i giornali che oggi sarebbe stata posta la questione di fiducia. Infatti, com'è noto, l'opposizione non può porre la questione di fiducia, dunque se i giornali lo scrivono, vuol dire che tale informazione proviene dalla maggioranza e da qualche personaggio autorevole all'interno del Governo che, per prassi, ha ritenuto, anziché passare per la comunicazione formale al Parlamento, di farcelo sapere attraverso i giornali. Tuttavia, signor Presidente, la cosa ridicola - e vorrei capire a che titolo ha preso la parola e cosa ha detto il ministro Giovanardi - è che ciò non solo ci viene fatto sapere dai giornali, ma poi il ministro viene qui a preannunciarci - dopo averlo fatto sapere già ai giornali - che alle 16 verrà formalmente a porre la fiducia. Signor Presidente, siccome parliamo sempre di buon andamento dei lavori della Camera, a mio avviso, nell'ambito di tale

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buon andamento, vi deve essere anche, se possibile, un minimo di rispetto della dignità e del ruolo del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo e dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, ho posto la questione di chi presiedeva il Consiglio dei ministri, in quanto il 29 settembre si è deciso di porre la fiducia su un testo che non c'era, aggirando la legge sul conflitto di interessi. Infatti, come i colleghi sanno, nel testo approvato dal Senato vi è una norma di favore per il fratello del Presidente del Consiglio, Paolo Berlusconi, che è titolare di un'azienda di decoder. La legge finanziaria stabilisce interventi pubblici di sostegno a coloro che vendono decoder. La legge sul conflitto di interessi prevede che ciò non possa avvenire quando sia a vantaggio di parenti fino al secondo grado e il fratello del Presidente del Consiglio rientra in questo grado di parentela. Dunque, il Governo, presieduto da Silvio Berlusconi, ha stabilito un beneficio finanziario a favore di Paolo Berlusconi e, per aggirare la norma sul conflitto di interessi, ha deliberato una fiducia su un testo non ancora esistente. Signor Presidente, si tratta di un'azione truffaldina, in quanto si aggira una prerogativa del Parlamento. Infatti, quando si pone la questione di fiducia, il Parlamento perde una serie di diritti, ma il Parlamento ha diritto di sapere che la fiducia è posta su un testo preciso, non su un testo a futura memoria. A questo punto, signor Presidente, la prego di riflettere - comprendo che si tratta di una questione delicata - su un aspetto: in questo modo, all'inizio della legislatura i governi possono autorizzare i ministri a porre la questione di fiducia su tutto, aggirando qualunque norma riguardante il conflitto di interessi. Si tratta di una questione non secondaria, come lei può immaginare. Il Governo deve assumersi la responsabilità, quando taglia i diritti del Parlamento, di stabilire su che cosa taglia i diritti del Parlamento e su che cosa i parlamentari non hanno diritto

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di presentare emendamenti e di discutere. Non può porre una questione di fiducia in astratto su tutto, e su un testo che non c'è ancora. Dal momento che si tratta di una questione relativa ai diritti del Parlamento e al rapporto Parlamento-Governo, che è un asse della democrazia parlamentare, la prego di riflettere, con gli uffici e quando riterrà, su questo aspetto, e di chiedere che il Governo ponga la questione di fiducia sul testo disponibile in questo momento: su quest'ultimo, infatti, non è stata decisa la questione di fiducia, è stata decisa in generale. Ripeto, non è una questione formale, ma una questione sostanziale, perché si tratta di stabilire se il Presidente del Consiglio è in conflitto di interessi su questa legge finanziaria, vale a dire se usa il potere politico per favorire i familiari: questa è una cosa inaccettabile in qualunque democrazia, Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-L'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-L'Unione)!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, desidero precisare che la procedura seguita, e anche l'annuncio del ministro Giovanardi, è conforme a numerosi precedenti. Ricordo, in particolare, il medesimo precedente del 4 ottobre 2005, in occasione dell'esame del decreto-legge sulla violenza negli stadi (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo), quando il Governo, dopo la presentazione di un maxiemendamento e prima che fosse completato il vaglio di ammissibilità, preannunciò la posizione della questione di fiducia, che fu effettivamente posta dopo il completamento di tale vaglio. La questione posta dall'onorevole Violante è invece diversa, e la valuterò con l'attenzione che essa merita. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 16,30.


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