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"Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d'accordo con tutti" - Friedrich Nietzsche



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Prassi su rilascio immobili e intimazione ex art. 1209 cc

L'Italia e' rimasta al tempo dei Comuni, come si suole dire.

Ringraziamo l'avv. Passera di Torino per la sintesi su questa problematica (messaggio tratto dalla lista di Civile.it).

06.12.2005 - pag. 29189 print in pdf print on web

C

Caro Collega,

Come avrai avuto modo di notare, sono presenti almeno 2 scuole di pensiero, che poi non sono altro che il riflesso degli usi dei rispettivi Tribunali.

Da un canto, quasi dalle Tue parti (Trieste, se non erro), il Tribunale, dopo qualche adempimento formale, rilascia una non meglio chiarita "autorizzazione" al proprietario dell'immobile a disfarsi dei beni del conduttore (!!). E il problema è risolto. Dalle mie parti (Torino) dopo l'offerta formale per intimazione, ecc.. o si pignorano i beni così reperiti in conto delle morosità del conduttore (se esistono) o si deve metterli in un deposito, spesso a titolo oneroso. E il depositario, che sia lo stesso proprietario o un terzo è comunque "custode". Non è ben chiara la procedura per trasportare beni altrui da un luogo all'altro, nè come si giustifica la nomina di un custode, nè come comunicare questo deposito al legittimo proprietario dei beni rinvenuti (l'ex conduttore) spesso irreperibile: con notifica giudiziaria (ma di che?); con semplice racc. a.r.? E la situazione va avanti così, fintanto che i costi del deposito non superano il valore stimato (da chi?) dei beni dell'ex conduttore. Allora, sussistendo un debito di quest'ultimo verso colui che si è accollato il costo del deposito, si potrebbe ricominciare la nota procedura esecutiva tendente, alla fine, a farsi assegnare i beni nel frattempo pignorati . Un delirio ! Saluti. Avv. Francesco PASSERA (Torino)


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06.12.2005 Studio legale Passera

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