Segui via: Newsletter - Telegram
 

"Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. " - Costituzione Italiana



Tfr    

Rinvio del decreto TFR per il decollo della previdenza complementare

Il Consiglio dei Ministri ha rinviato alle Camere il parere sul decreto legislativo sullo smobilizzo del TFR. Diverse sono state le reazioni di parti sociali, banche ed assicurazioni, su una previdenza tutta da costruire… a cura di Ottavio Santoro
07.10.2005 - pag. 28961 print in pdf print on web

R

Rinvio del decreto TFR per il decollo della previdenza complementare (06/10/2005) Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla totalizzazione dei contributi versati a casse diverse, mentre il Ministro Maroni e le parti sociali hanno visto rinviata (di 30 giorni) la definizione della proposta di liberalizzazione TFR. Nella versione presentata al varo, risultava netto il vantaggio dei fondi chiusi (o negoziali) rispetto a fondi pensione e polizze assicurative (PIP polizze individuali pensionistiche). La soluzione prospettata, prevedeva che il lavoratore in una destinazione del TFR diversa dal fondo chiuso vedesse perso il contributo del datore di lavoro di circa il 20% dell’intero conferimento previdenziale, svantaggiando così fondi aperti e polizze assicurative. Probabilmente, la mancanza di una equiparazione di tutti gli strumenti previdenziali ha dato modo al Consiglio dei Ministri di riaprire per Banche ed Assicurazioni la possibilità di rientrare in gioco nella partita della previdenza complementare. Per percepire gli interessi in gioco, basti pensare che per il 2006 ci si attende una raccolta di fondi da TFR di 2 miliardi di euro (in pratica quanto hanno raccolto fondi chiusi, fondi aperti e polizze pensionistiche insieme durante lo scorso anno), per il 2007 di 5 miliardi di euro, fino ad arrivare a regime a 12-13 miliardi di euro. Per comprendere il contesto in cui si muovono le scelte delle imprese e della politica possiamo fare un passo verso l’alto e dare uno sguardo ai volumi del mercato della previdenza (al 31/12/2004). I fondi chiusi a contrattazione collettiva hanno raccolto lo scorso anno 1450 mln di euro, poi ci sono i fondi aperti con poco più di 450 mln di euro ed infine le polizze assicurative pensionistiche (PIP) con solo 197 mln di euro. Se confrontiamo questi magri volumi con la raccolta assicurativa vita di 65.627 mln di euro, facilmente concludiamo che la previdenza complementare in senso stretto risulta ancora un fenomeno non significativamente avviato. Se poi facciamo un altro passo in alto per guardare l’Europa della previdenza complementare troviamo conferme a quanto anzi detto. Nel rapporto tra Fondi Pensione e PIL (2002), l’Italia è fanalino di coda con il 2%, seguita da Germania e Svezia con il 3,8%, Spagna 6% fino ad arrivare ai casi estremi di Regno Unito 73,3%, Islanda 100,5% ed Olanda con il 106% del PIL (mentre gli USA sono al 57,2%). Quindi, al di la degli interessi di chi offre e di chi acquista prodotti previdenziali, la politica auspicabile è senz’altro quella di favorire la massima trasparenza su costi e rendimenti dei prodotti in tutta la previdenza complementare; esemplare in questa direzione è stata la circolare Isvap 551/D per le polizze vita che andrà a regime con gli ultimi adempimenti il 1/12/2005. In breve il documento normativo richiede alle Compagnie trasparenza con i clienti, condivisione con l’Isvap delle soluzioni operative e della politica dall’offerta adottate oltre a sistemi oggettivi di studio del cliente al fine di proporre soluzioni adeguate. E’ quindi auspicabile che nella previdenza complementare in avvio, le regole possano essere analoghe. Infine, la concorrenza, la riduzione dei margini tecnici e finanziari, fanno si che gli operatori del mercato che vogliono offrire prodotti previedenziali devono ricercare, sempre con maggior attenzione, le leve che sappiano al meglio coniugare aspetti di distribuzione, di contenuto tecnico, di contenuto commerciale, su cui costruire il proprio successo. In queste scommesse ci saranno anche tutte le realtà come Attuariale.com, che ritengono di poter offrire un supporto consulenziale completo nell’offerta di prodotti previdenziali. Ottavio Santoro Attuario vita direttore di Attuariale.com


Condividi su Facebook

Segui le novità di Civile.it via Telegram oppure via email: (gratis Info privacy)

    






"Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. " - Costituzione Italiana








innovare l'informatica e il diritto


per la pace