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Diritto fallimentare    

Riforma del diritto fallimentare: il cdm approva

Quante approvazioni, hanno paura che finisca la legislatura ?
23.09.2005 - pag. 28924 print in pdf print on web

S

Sono stati poi approvati i seguenti provvedimenti:

su proposta del Ministro della giustizia, Castelli, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Tremonti:

- uno schema di decreto legislativo che attua la delega conferita al Governo dalla legge n.80 del 2005 a riformare l’istituto del fallimento e le procedure connesse. Il provvedimento incide su ampie parti della disciplina contenuta nel regio decreto n.267 del 1942 (disciplina del fallimento, del concordato preventivo,dell’amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa) innovandole significativamente ed abrogandone diverse parti (ad esempio l’intera disciplina dell’amministrazione controllata) secondo criteri improntati, tra l’altro, all’estensione dei soggetti esonerati dall’applicabilità dell’istituto del fallimento, all’accelerazione delle procedure applicabili alle controversie relative, alla valorizzazione del ruolo e dei poteri del curatore fallimentare e del comitato dei creditori, al ridimensionamento di quelli del giudice delegato; viene introdotta ex novo la disciplina dell’esdebitazione, cioè la liberazione del debitore dai debiti residui nei confronti dei creditori in taluni casi di buona condotta; vengono ridotte, inoltre, le incapacità del fallito allo scopo di permettere un migliore reinserimento sociale. Lo schema di decreto legislativo verrà sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari;


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