Scopro oggi di un candidato inusuale al premio Nobel. Giovanissimo e italiano. La ricetta e' semplice: una idea chiara alla volta, ogni volta che si deve decidere, scegliendo i "chi" invece dei "cosa". Lui la chiama "Sono infuocato da un gigantesco bisogno di giustizia". Sappiamo bene questo sacro fuoco da dove viene, vale la pena condividerlo. Lo segnalo in queste pagine perche' colpisce le istituzioni italiane, troppo lontane dalle esigenze delle persone. Ma anche chi, all'interno delle istituzioni, pensa che tu sia un piantagrane, come ho segnalato altre volte in queste pagine in materia di filiazione Continua anche a scrivere, non solo i tuoi libri. Grazie ps: Viene proposto per la candidatura al Premio Nobel per la Pace 2020 da Sara Conti, membro del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino.
Dal suo sito:
"A dicembre scopro che uno dei miei bambini, un orfano arrivato a Samos con dei parenti, vive una situazione di abuso domestico. Decido di fare tutto il possibile per aiutarlo.
"Pochi giorni dopo, la State University of New York mi offre una parziale borsa di studio per gli studi del Master. È il sogno di una vita, eppure esito. I miei studenti sono sfuggiti alla guerra e hanno perso tutto, ma ora hanno qualcosa di prezioso, un mentore, e i loro occhi brillano di gratitudine ogni giorno. E poi c’è questo bambino, questo bambino che non ha nessun altro a vegliare su di lui. Come posso andarmene?
“Al diavolo,” mi dico. “Le persone valgono più dei certificati, dei soldi, del prestigio, della carriera, e sì, pure dei miei progetti.” Mi basta specchiarmi nel sorriso del mio studente per decidere. “Resto dove hanno bisogno di me.”
"Devo riuscire ad aiutare questo bambino. Faccio appello al sistema di protezione dell’infanzia. Chiedo aiuto agli assistenti sociali. Chiedo aiuto al governo. Chiedo aiuto alle Nazioni Unite. Nessuno alza un dito.
"Non mi lascio scoraggiare. Lui merita di meglio, merita una Casa, e io posso offrirgliene una. Mi offro come padre in affido. È una follia, me ne rendo conto, ma non è forse più folle abbandonare un bambino quando potresti tendergli la mano? Pare funzionare, all’inizio, ma poi il sistema rivela la sua totale corruzione. “Sei un piantagrane,” dicono gli occhi degli assistenti sociali. “Datti una calmata,” mi intimano gli esponenti del governo. La mia denuncia e il caso di questo bambino vengono ignorati, seppelliti, messi a tacere.
"Ho perso la prima vera battaglia della mia vita, e mi si spezza il cuore. Posso solo stare a guardare mente il bambino peggiora e scivola via. Penso di gettare la spugna e di andarmene. Ma di nuovo, resto. Ho perso, sì, ma sebbene non possa salvarli, posso ancora offrire ai miei bambini gli strumenti per costruirsi una vita migliore. Sono infuocato da un gigantesco bisogno di giustizia.
ps: la foto e' tratta dal suo post su Facebook sull'incendio del campo profughi a Moria, Lesbo, in Grecia
Condividi su Facebook o su WhatsApp
16.09.2020
Valentino Spataro
Nicologovoni.com
Link: https://www.nicologovoni.
approfondimenti:
Giustizia Fede Religione Istituzioni Filiazione Assistenti sociali Diritto Migranti Rifugiati Immigrazione
Giustizia telematica come i prof che vanno a casa dello studente, non lo studente che va a scuola
Sull'interpretazione dell'art. 79 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC
Competenza e funzionamento del Tribunale Federale Nazionale
La sospensione feriale dei termini si applica in ambito FIGC?
Covid e giustizia in presenza: l'ANM non ci sta
La Corte Europea di Giustizia sulla sorveglianza di massa - traduzione italiana del comunicato
Morti reali, da Como agli aborti in casa, per mancanza di speranza. A rischio due avvocati
Privacy: nulli gli accordi con gli USA, vince la verità e torniamo alla pietra