Chi ha un sito internet sa come sia diventato impossibile difendere i lettori.
I contenuti vengono letti da bot da anni, ma negli ultimi mesi è diventato folle.
L'idea di prendere i contenuti altrui per generare risultati nuovi non è sbagliata.
Con Google siamo abituati a trovare i testi che Google ha letto e indicizzato. Poi li ha anche valorizzati spingendoli in alto o in basso con algoritmi (software e parametri) che fanno discutere e che sono stati già oggetto di condanne per abuso di posizione dominante e concorrenza sleale, nel mondo.
Quello che sta avvenendo ora è senza ritegno.
Si chiede di liberare l'addestramento delle AI per generare cloni in diverse lingue, ma con le stesse voci e le stesse enfasi.
Una attività di traduzione innovativa. Tradizionalmente, per legge, va pagata, va prevista nei contratti.
Ora stanno sorgendo una montagna di operatori che trascrivono automaticamente i contenuti per i propri clienti, senza remunerare gli autori e chi ne ha i diritti.
In Uk hanno protestato anche i discografici (clonare la musica!).
In Italia i doppiatori hanno alzato la voce anche contro l'opt out (si può clonare se non dici di no) che è ridicolo. Il meccanismo delle presunzioni che non piace a nessuno e diventa strumento di abusi interpretativi.
Verdone ha visto i propri film in giapponese e in inglese. Con la propria voce. Perdendo alcune caratteristiche.
Ma il punto non è evidente, e mancano le nozioni per muoversi tra le leggi esistenti.
A tutti, eccetto al copyright office americano che ricorda che le norme ci sono e basta applicarle.
Vuoi sfruttare il lavoro altrui ? Chiedi e paghi. Vuoi imitare il lavoro altrui ? No.
Ma Google perchè non paga per l'indicizzazione ?
A tutto c'è una risposta. Ne parleremo ancora.