Il copyright Office americano pubblica una settantina di pagine sul diritto d'autore e la AI.
E' un lavoro che parte dai fatti, dalla pratica, dalle domande ricevute; tuttavia abbraccia l'approccio rischioso, pauroso, di una intelligenza che non fa la calcolatrice rispondendo esattamente alle domande.
Non è una calcolatrice. E non è un motore di ricerca, pur condividendone alcuni trattamenti.
Ci sono persino una serie di affermazioni che sembrano non aver capito che tipo di strumento è la ai che abbiamo tra le mani. Talvolta sembra di leggere che la carta per fotocopie è illegale perchè consente di fotocopiare, quindi va vietata ricordando a chi la usa, per scrivere, per prendere appunti, per copiare i propri appunti, che potrebbe portare a condanne per la violazione del copyright e di tutti i diritti presenti in tutte le norme.
E' la creatività signori. Il diritto non saprà mai essere creativo come un artista, non è il suo compito.. Non a caso gli usi migliori sono quelli degli artisti, che hanno idee da esprimere.
Ecco. Questo testo rappresenta tante opinioni sul diritto e sul copyright, sul diritto d'autore, che andrebbero bene se non parlassimo di AI. Ho letto altri libri scritti da persone che stimo da decine di anni, ma ho evidenziato decine di frasi per ogni pagina che semplicemente non hanno senso quando si usa la AI.
E' con questa prospettiva che mi accingo a segnalare questo testo, come pietra miliare, da conoscere, e da leggere con spirito critico. Chi sa usa la AI capirà subito i limiti del testo, agli altri chiediamo ancora un pò di pazienza.
Notevolissima la parte che mi vede dissenziente: ci vorrebbe una nuova legge.
Come dal 1999 ad oggi ripeto, il diritto di internet non crei nuovi mostri, nuove regole, se non quando necessario. Il creare nuove regole significa dimenticare gli equilibri del passato, e avviarsi a ripetere gli stessi errori.
Ma è più bello sbandierare una nuova legge che semplicemente estendere con metodo sistematico le esistenti. Il metodo sistematico che ho proposto è stato colto, ma non trova diffusione in questo paese dove la paternità di una idea significherebbe potere.
Ora la parte che l'Ufficio del Copyright propone con riflessioni analitiche e motivate sul "come deve essere la nuova legge" sono di grandissimo interesse e utilissime per capire, ripeto, anche se non concordo sul metodo.
Sono quegli studi di chi conosce bene la materia che colpiscono dei problemi sottostimati dalle vecchie normative, da risolvere per me con piccole modifiche o nuove interpretazioni, per loro con una nuova legge; ma i punti di riflessione sono straordinari. Ricordiamo che negli USA hanno trovato un accordo con gli autori, accordo che ho letto e studiato, ed è una rivoluzione copernicana per capacità di sintesi (nelle sue decine e decine di pagine) e di praticitità. Si capisce tutto. Non a caso è un accordo.
In sintesi questi alcuni passi sull'imitazione dello stile, Gen AI. Sottolineo che su alcuni passi vedo errori e/o temi da approfondire, e questo non manchera'. Ma è ottimo per capire di cosa parla.
- "L'Ufficio ha ricevuto molti commenti che chiedono la protezione contro le 'uscitè dell'IA che imitano lo stile artistico di un creatore umano."
- "I commentatori si sono preoccupati della capacità di un sistema IA, in risposta a una richiesta di testo che chiede un'output 'nello stile dell'artista X', di produrre rapidamente un'ampia fornitura di materiale che evoca l'opera di un particolare autore, artista visivo o musicista."
- "Questi output possono arrecare danni, e in alcuni casi hanno già arrecato danni, al mercato delle opere di quel creatore."
- "Se l'IA può replicare [gli stili degli artisti] en masse, potrebbe compromettere il valore di mercato delle loro creazioni, privandoli ingiustamente dei benefici economici."
- "Gli autori, che dopo anni di sviluppo del loro stile unico, trovano l'IA che appropria una parte della loro personalità e le imitazioni delle loro opere che vengono vendute sul mercato."
- "Mentre in passato l'impatto degli imitatori umani era limitato dalle esigenze di tempo e lavoro, i sistemi IA presentano una sfida esponenzialmente maggiore data la loro velocità e scala."
- "Il 29 novembre 2023, il primo risultato nella ricerca di Google dell'artista americano Kelly McKernan era un'imitazione generata dall'IA del suo stile. Non solo dimostra la capacità delle falsificazioni IA di propagarsi e diffondersi rapidamente sui motori di ricerca e su internet, ma questa imitazione digitale ha un effetto scoraggiante sull'agenzia e sulla capacità degli artisti di controllare la loro identità online. Gli artisti sono essentially in competizione con una versione distorta di se stessi."
- "Il diritto d'autore non protegge lo stile artistico come elemento separato di un'opera."
- "La protezione per lo stile sarebbe inconsistente con la distinzione idea/espressione del § 102(b)."
- "Inoltre, in molti casi gli elementi dello stile di un artista non possono essere facilmente delimitati e definiti separatamente da un'opera particolare."
- "Come una questione di politica, gli aspetti espressivi del contenuto dovrebbero rimanere liberamente disponibili per i creatori successivi da sviluppare e costruire su di essi."
- "Il diritto d'autore potrebbe fornire un rimedio in cui l'output di una richiesta 'nello stile dì finisce per replicare non solo lo stile dell'artista, ma gli elementi protetti di un'opera particolare."
- "Protezioni significative contro le imitazioni dello stile potrebbero essere trovate in altri quadri normativi, compresi i divieti di passing off e concorrenza sleale della legge sul marchio di fabbrica."
- "L'imitazione dello stile del creatore può costituire un metodo sleale di concorrenza o una pratica ingannevole o dece...
"Part 1: Digital Replicas and forthcoming Parts of the Report will examine these questions and more. Subsequent Parts will address the copyrightability of materials created in whole or in part by generative AI, the legal implications of training AI models on copyri"ght-protected works, licensing considerations, and the allocation of any potential liability."