Tutti d'accordo: gli influencer non possono diventare editori
I media autorevoli riportano il problema di equiparare un autore ad un editore.
I media diversi semplicemente evitano il problema e lo relegano alle cose secondarie.
Nessuno dice è giusto equiparare gli autori, anche influencer, agli editori.
Tutti a sottolineare che le regole ci sono per tutti, ma nessuno ricorda che anche i politici le devono rispettare. E le istituzioni, a partire dalla Commissione, che non deve pagare campagne promozionali profilate sui cittadini per orientare l'opinione pubblica.
Si continui a sanzionare chi inganna. Uno ad uno.
Ma cambiare le regole del gioco che già portano a condanne, per rendere più difficile la comunicazione online, non va bene.
Forse è il caso di dire ai giornalisti che con duemilla views su youtube possono guadagnare lo stesso che prendono per un articolo su una autorevole testata.
Dovremmo imparare dai colleghi che accettano sponsorizzazioni per le newsletter. Per scrivere quello che sui giornali non si può da tempo.
Garanzia delle comunicazioni, ricordiamolo, era altro. Era la gestione delle frequenze della telefonia, radio e tv.