Non c'è uno al mondo, tra di 30 milioni di follower della Ferragni, che pensi che la sua presenza su Instagram non sia commerciale anche quando parla degli affari propri.
Il motivo della consultazione pubblica nata per il caso Ferragni, dopo i fatti di giugno sottovalutati dai più ma non da questo sito, è quindi inutile.
Vorrei piuttosto vedere le stesse parole usate per YouTube, TikTok, Facebook, Instagram, Twitter ... e cioè ogni volta che vi è una scelta non cronologia ma editoriale dei contenuti visibili agli utenti loggati.
Ritorna il prodotto editoriale, senza editore, solo per i big.
Questa caccia alle streghe, questo voler dare una lezione e dare l'esempio a tutti di come si applicano le regole, non mi piace.
Si doveva sanzionare singolarmente. Non bastava ?
Evidentemente non bastava, non basta, non basterà.
Ricordo ancora il racconto di un magistrato amico.
Raccontava come diede il minimo della pena ad un cliente di una discoteca che aveva insultato il buttafuori.
Ricordo perfettamente un amico di famiglia che commento': "Non è il suo mestiere prendersi gli insulti ?".
Il magistrato con 40 e rotti anni di esperienza, titubo'.
La presenza sui social non è ingannevole. Da qui a farli diventare editori, quando parlano di sè e dei prodotti che gli mandano da recensire, è veramente una forzatura.
Ciò non toglie che rispondono delle norme della comunicazione (pubblicità) ingannevole, così come l'IAP da anni applica, vanno rispettate.
Per tutti quelli che promuovono la propria persona, e con essa attività altrui. Che siano imprenditori, influencer o politici.
Più semplice invece creare nuove figure per omettere il controllo della comunicazione elettorale, per esempio.
Altro che contrasto alle fake news. C'è tutto da rimettere a sistema, applicando le leggi esistenti, senza stravolgerle con interpretazioni creative. Peraltro molti criteri sono validi e corretti. E' il metodo che non torna. Così come per il diritto d'autore su internet, per la cui competenza si è fatta una legge dopo anni che si affermava di averne la competenza.
1.000.000 di follower. Ridicolo disapplicare i principi corretti solo se hai 1.000.000 di follower. Sono regole che valgono per tutti. Si scrivano sentenze, non nuove regole.
Per esempio, quale politico ha più di 1.000.000 di follower e non è soggetto a queste regole ?
La comunicazione promozionale, di prodotti o elettorale non cambia nulla, deve essere trasparente.
Peccato. Un'altra occasione per applicare leggi uguali per tutti. O viceversa.
Manzoni grida.
E l'AGCOM vuole estendere il TUSMA (che si occupa di audio e video) anche a chi pubblica solo testi e foto, calcolando i follower sui social. Discutibilissimo. Anzi. Da discutere.