Una volta la graduatoria era redatta a mano, e la destinazione passava dalle mani di tanti funzionari che guardavano qualcosa.
Il qualcosa era determinato da regole codificate nei decreti e nei regolamenti ministeriali, nelle circolari, nelle prassi. Se qualcosa non andava, Tar.
Oggi decidere la sede per chi vince un concorso è ancora più difficile. Per non fare torto a nessuno ci vogliono regole uguali per tutti. E così rispuntano le discriminazioni perchè non si distingue.
Avvenire racconta di una mamma precaria che vince, ma la sede è a 150km: impossibili gli spostamenti, resta l'affitto: una casa e i costi fissi delle bollette sono troppo alti. Rinuncia alla sede ed esce dalle graduatorie.
La colpa è dell'algoritmo o del contesto in cui è inserito ?
L'algoritmo deve trattare tutti allo stesso modo, ma come fa a considerare una mamma con due figli e 5 mezzi pubblici da cambiare per arrivare sul lavoro ?
Non ci sono regole idonee. La sanzione ? Draconiana per tutti, indipendentemente dai motivi.
La macchina non discrimina. Non considera nè la maternità nè i numerosi mezzi pubblici necessari, nè i costi degli affitti.
Dobbiamo chiederci se potevano esistere criteri migliori per decidere la sede, e se la sanzione deve essere automatica e così drastica.
Per questo resta solo, e si spera che lo si pretenda, una spiegazione ex GDPR, che impone la presenza di una persona che possa considerare nuovamente, e a mano, il caso. Non per applicare regole non previste, ma per spiegare e documentare la scelta.
Con le spiegazioni la precaria potrà rivolgersi al Garante per tutelare le proprie osservazioni e/o rivolgersi al TAR.
Questo per dire che l'algoritmo non è colpevole.
E' colpevole il legislatore che prevede una durezza draconiana non di fronte ai cittadini, ma di fronte ai propri errori. Si dira': ha rispettato tutte le regole.
Ma si deve ancora dire: le regole erano state codificate in modo sbagliato, o almeno, non le migliori per ottenere il risultato di dare posti del lavoro ai capaci ?
L'abuso della legge, non dell'algoritmo, sta nelle conseguenze: si perde una qualsiasi alternativa. O accetti o te ne vai.
Dura lex sed lex vale per giustificare gli interpreti dagli errori (come sottolineavano i Romani), ma non per gli esseri umani, che hanno diritto di pretendere leggi migliori e controlli personalizzati.
Ecco: di qua passa la democrazia digitale.
Si poteva assegnare le sedi in modo migliore ? L'interessata deve pretendere spiegazioni e non rinunciare contro una macchina rodata per arrotare invece di premiare chi supera un concorso.