A questo punto tutti saranno disinteressati dei punti dell'accordo.
Per me invece è interessante l'obbligo di age verification imposto a tutti gli utenti, qualcosa di non previsto come obbligo dal GDPR (v. considerando e linee guida) ma di fatto introdotto per tanti servizi con numeri elevatissimi di utenti. Qualcosa che viene fatto anche per la DSA e per la regolamentazione cinese.
Un punto è notevole: l'informativa è consentita per pubblici proclami, non in Gazzetta, ma tramite campagna di stampa il cui contenuto è da concordare con il Garante.
9. promuovere, entro il 15 maggio 2023, una campagna di informazione, di natura non promozionale, su tutti i principali mezzi di comunicazione di massa italiani (radio, televisione, giornali e Internet) i cui contenuti andranno concordati con il Garante, allo scopo di informare le persone dell’avvenuta probabile raccolta dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, dell’avvenuta pubblicazione sul sito internet della Società di un’apposita informativa di dettaglio e della messa a disposizione, sempre sul sito internet della Società, di uno strumento attraverso il quale tutti gli interessati possono chiedere e ottenere la cancellazione dei propri dati personali;
Il punto positivo da registrare è che le parti si sono parlate e chiarite.
Per il resto il regolamento cinese è assai più restrittivo, ma soprattutto entra nel tema del titolare: anche gli utenti sono titolari e hanno obblighi nell'uso di ChatGPT e ogni intelligenza artificiale generativa.
Utilissimo anche il servizio per gli italiani per chiedere la rimozione dei propri dati personali. Potrebbe essere uno standard per tutti.
Un punto interessante: nella raccolta di dati per l'addestramento si esclude in questo caso la base contrattuale. OpenAI dovrà decidere se è consenso o legittimo interesse. Non essendo stato chiesto mai consenso, sarà interessante vedere se il Garante concorderà con il legittimo interesse che OpenAi indichera'.
Per il resto rinvio al provvedimento.