Sinceramente, come Ghiglia ( Ghiglia: "Ma quale blocco all’innovazione, regolare l’AI è un dovere" ) sono rimasto sorpreso dagli argomenti sollevati.
Non entrerò nel merito. Non è il momento.
Sembra però che le reazioni di massa siano state: "datemi una vpn".
Non concordo sul fatto che ci siano due schieramenti. La polarizzazione degli argomenti è una schematizzazione efficace in sede di analisi, ma non di dialettica.
Io personalmente ritengo che ci siano ottime valutazioni per intervenire e altre per intervenire diversamente; che di intervento si sentisse il bisogno, non so. Un comunicato e un provvedimento così breve da richiedere spiegazioni da parte di Cnil, Germania e altri significa che qualcosa nella comunicazione non ha funzionato.
Non penso sia colpa di chi scrive.
il 75% delle email di discussione sono su (errori comuni):
- il Garante non può decidere del GDPR negli USA (Si': non conoscono Schrems, ma nemmeno le basi)
- conta solo la sede del server, non i dati (immaginifica e accattivante)
- il Garante non ha bloccato l'azienda ! (dialettico)
- le API non c'entrano nulla (nessuno mi ha detto nulla)
- l'intelligenza artificiale non può essere limitata in questo modo (il futuro non si tocca)
- era ora di rispettare le leggi (manicheo)
Non ci posso credere.
Mai dovuto passare tanto tempo a spiegare a chi si applica il GDPR. Art. 3 per intenderci.
Penso seriamente che il 90% non abbia capito nulla, se non che si è deciso assai velocemente per proteggere tutti.
E' saltato qualcosa. Lo capiremo meglio nei prossimi mesi.
Lo scollamento tra i provvedimenti del Garante e il "come sono letti da chi non è del settore" è palpabile e pericolosissimo.