Le scuole italiane, dietro l'ennesimo azione attivista che minaccia ritorsioni legali del Garante, dalle quali ribadisco ogni più ampia distanza, si chiedono cosa fare.
Il problema è noto: una sentenza, la Schrems, vieta di inviare dati personali negli USA. La semplice connessione (l'ip address) è dato personale, figurarsi i compiti, l'agenda, le slide e i nomi degli studenti, spesso persino su gmail e gdrive oltre che gschool.
Per chiarezza, sono ostile all'uso di Google perchè rivende i dati. Microsoft, pur vietato, posso considerarlo un male minore perchè non credo che venda i dati a terzi, altrimenti sarebbe meglio passare a Linux completamente, e non parzialmente come già faccio.
Il punto è che Google sa quanto bravi sono i singoli studenti, e potranno seguire nei prossimi anni il loro rendimento.
Fra venti anni vedremo che Google potrà dire se un 15 enne avrà chanche o è meglio che faccia un lavoro umile. E' qualcosa da evitare non regalandogli i dati.
Il prezzo per insegnanti e scuole è un grado di complessità di poco maggiore.
Piattaforme italiane buone e ottime ce ne sono. Si usino per tutto, non solo per qualcosa.
La circolare scarica la palla alle singole scuole: se devono seguire la sentenza, e devono, devono cessare di imporre Google o Teams. Non ci sono alternative vere, la crittografia dei files su drive non la utilizza nessuno.
Quindi il ministero dovrebbe formare insegnanti e dirigenti. Non comunicare: valutate voi.
Significa perdere anche meet. Certo.
Le alternative sono ovunque. Eccole in breve:
- gmail - email: usarle italiane
- calendar -calendario: usare il calendario dell'email italiana oppure nextcloud su fornitore italiano
- drive - cloud: usare nextcloud su fornitore italiano
- meet - jitsi: usare la risorsa gratuita del CNR
- whatsApp - deltachat: usare deltachat per la messaggeria (basata su email - imap italiana)
- office - libreoffice: basta word, powerpoint, excel. Usate libreoffice. Lo uso da 25 anni !
Per i gestionali non indico nessuno, ma di italiani ce ne sono tanti.