Rispetto a 20 anni fa ci siamo abituati a tutti.
Gli attacchi al web, di chi afferma ancora oggi che il web è il mondo dell'anarchia, quando le leggi esistono eccome, bisogna applicarle.
Sta di fatto che il monopolio Siae resta. I diritti che prende su ogni telefonino e supporto che potrebbe ospitare musica è una anomalia tutta italiana.
Il Consiglio di Stato dice che: "Gli effetti negativi sul piano concorrenziale ... non risultano essere stati controbilanciati da vantaggi in termini di efficienza a beneficio degli utenti (autori, editori e utilizzatori), in particolare in termini di prezzi, di scelta, di qualità o di innovazione: tali ipotetici vantaggi, del resto, da un lato, non risultano dimostrati, dall’altro, sono sconfessati dal rilievo per cui l’ostacolo all’ingresso di nuovi operatori ha inevitabilmente prodotto una limitazione dell’offerta di servizi di intermediazione che, come correttamente rilevato dall’Autorità, sono caratterizzati dall’elevata componente tecnologica, sia nel controllo sull’utilizzo delle opere tutelate, sia nei procedimenti di ripartizione tra gli eventi diritto".
La condanna:simbolica. Ci consoliamo con le motivazioni.
Peccato. Verdi e Ricordi stanno guardando sicuramente altrove.