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Armi 21.03.2022    Pdf    Appunta    Letti    Post successivo  

art 2 bis - deroga alla vendita di armi

Prima l'Art.2: ok all'invio gratuito di armi non letali di protezione.

Poi all'art 2 bis la deroga alla legge che limita la vendita di armi tra intervento difensivo e aggressivo, senza nemmeno indicare criteri, consentendo a Draghi di decidere alla bisogna senza i precisi limiti di legge.

Si noti che a Draghi vengono dati i poteri di decidere l'applicabilità del codice militare in tempi di guerra.


Camera

 

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A

Articolo 2-bis. (Cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari)

  1. Fino al 31 dicembre 2022, previo atto di indirizzo delle Camere, è autorizzata la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, in deroga alle disposizioni di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185, e agli articoli 310 e 311 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e alle connesse disposizioni attuative.

Il testo va al Senato.

Dal dibattito, estratti sull'art 2 bis

GABRIELE LORENZONI (M5S). Avrei votato anche favorevolmente alla conversione in legge di questo decreto, perché prevede aiuti umanitari, giustissimi, ma è proprio questo inserimento dell'articolo 2-bis che è avvenuto dopo, ossia l'invio delle armi letali, che mi impedisce di votare favorevole. Nell'articolo c'è scritto proprio che si deroga alla normativa italiana sull'invio delle armi nei Paesi in conflitto, e quindi si deroga all'articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Dunque, sono contrario a questo neo-interventismo di questi neo-interventisti con le ciabatte, che vogliono fare una guerra per procura; vanno bene le sanzioni, quindi va bene schierarsi in questo senso, ma inviare le armi in Ucraina è il contrario della diplomazia, è il preludio di una dichiarazione di guerra, è un modo per trasformarla nell'Afghanistan d'Europa e non va a favore degli interessi né dell'Europa, né dell'Ucraina, né della pace.

Qualcuno dice che nella Seconda guerra mondiale i partigiani imbracciavano le armi, è vero, e non i fiori, ma combattevano sul campo insieme agli americani; non erano lasciati soli, con il rischio di essere massacrati dall'invasore. Voglio, inoltre, ricordare che la Corte di cassazione ha riconosciuto ad un cittadino ucraino lo status di rifugiato per essere fuggito dal suo Paese, per avere disertato, evitando il servizio militare. La Suprema Corte di cassazione, sezione civile I, ordinanza n. 7047 del 3 marzo 2022, evidenzia la presenza di gravi violazioni e crimini di guerra commessi da entrambe le parti in conflitto in riferimento alla guerra civile nel Donbass tra esercito ucraino e ribelli filorussi, che ha provocato 14 mila morti, tra civili e militari. La Cassazione sentenzia - sentenza definitiva - che lo status di rifugiato politico va concesso a chi rifiuti di prestare il servizio militare nello Stato di origine, laddove vi sia un conflitto caratterizzato dalla commissione di crimini di guerra e contro l'umanità. La sanzione penale prevista dall'ordinamento straniero per il rifiuto di prestare il servizio di leva costituisce atto di persecuzione. Quindi, il cittadino ucraino aveva richiesto la protezione in quanto, obiettore di coscienza, si è rifiutato di arruolarsi nell'esercito ucraino. Lo Stato italiano gli ha dato ragione! Quindi, noi oggi votiamo non solo per andare in deroga alla legge italiana sull'invio delle armi in Paesi in conflitto, non solo contro l'articolo 11 della Costituzione, ma abbiamo anche la sentenza definitiva della Cassazione sul fatto che, inviando queste armi, rischiamo che esse vadano ad alimentare crimini di guerra e contro l'umanità.

Per questi motivi, dichiaro il mio voto contrario alla conversione in legge del decreto in esame (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

21.03.2022 Camera
Camera


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