Scialdone su Agenda Digitale.eu:
"a differenza del passato, l’Agcom ha sentito la necessità di accompagnare il provvedimento di archiviazione con una segnalazione al Governo e al Parlamento circa la necessità di introdurre una nuova norma che ampli il perimetro di intervento dell’Autorità e legittimi il suo potere sanzionatorio in materia.
"Partiamo da questo secondo aspetto: come gli addetti ai lavori ricorderanno, il Consiglio di Stato con la sentenza n. 4993/2019, pur riconoscendo la legittimità del regolamento in materia di diritto d’autore online, aveva rilevato l’insussistenza di una norma primaria che legittimasse il potere sanzionatorio dell’AGCOM in caso di inottemperanza degli ordini così impartiti."
Ai lettori di Civile.it non ripeterò quanto così bene sintetizzato e già da anni spiegato anche da queste pagine.
C'è da dire che questo 26 aprile 2020 non resterà inosservato nei libri di storia.
L'agcom non è un vigilante del diritto d'autore online. Non ne ha il potere.
Di quanto scritto dall'avv. Scialdone, che apprezzo da tempo, non ho trovato traccia nelle fonti ufficiali.
Ma vedremo.