Ho espresso la mia posizione giorni fa, e ha suscitato tante polemiche e, come auspicato, tanti articoli dei giornalisti che mi seguono.
I tecnici (alcuni piloti) e altri esperti di sicurezza mi criticarono, anche con una certa forza. Ci sta.
Ora la verità, ben peggiore di quanto ricostruivo.
I piloti hanno seguito tutte le procedure, ma non hanno potuto estromettere il software.
In un post in un forum di piloti, che ho già trascritto in pdf per chi voglia inopinatamente cancellarlo, i piloti si pongono le stesse domande, e vanno anche oltre le mie prudenze.
Il tema è uno: gli aerei di oggi non possono più essere guidati senza l'aiuto di un computer. Quindi impossibile disattivare soluzioni costate uno sproposito.
Qualcosa che purtroppo stiamo vedendo anche nelle automobili: l'aggiunta di una elettronica e informatica che prende le decisioni e non permette all'umano di gestire la macchina in manuale è una realtà.
Si parla spesso di tecnoetica, ma non riguarda solo il funzionamento del software, quanto la progettazione.
Il software funziona, ma la progettazione rende il proprietario del mezzo schiavo del servizio che ha acquistato insieme all'auto.
Il tema dei servizi è centrale. Con la vendita non si guadagna più abbastanza, i costi vengono spostati nell'assistenza, manutenzione, nell'utilizzo dei servizi connessi.
L'auto frena da sola. Certo. E se dovesse frenare per errore ? Gli altri senza analoghi dispositivi, impatterebbero ? E' prevista una velocità minima ? Sono discusse pubblicamente queste scelte progettuali ?
I piloti per sei minuti hanno combattuto contro il computer di bordo. Nell'incidente in Indonesia era attivo, ma sembra che il software rientrasse in funzione comunque dopo la disattivazione. E qui il dubbio sulle modifiche strutturali in fase di consegna allarmano non poco.
E non era nemmeno sofisticato come HAL 9000, al quale i politici avevano insegnato a mentire, compromettendone il funzionamento.
E' un problema oggi. Attualissimo.
Tecnoetica è solo un aspetto del problema.