A distanza di 5 mesi aggiorno questa definizione, ora più chiara. (prima scrittura gennaio 2017 seconda 17 giugno 2017)
Il tema non è nuovo. Nasce nel 2014 come la più importante rivoluzione dopo internet, nel 2015 iniziano studi e rapporti, successivamente si approfondiscono i benefici.
Tutti concordano nel dire che la blockchain, nata nel mondo Bitcoin, è qualcosa di molto più ampio.
In breve è un database distribuito, con solide basi di certificazione di integrita', fornite dalla rete.
Per chi conosce le tecnologie essa è composta di varie tecniche già conosciute:
PGP: permetteva identificazione sulla base della fiducia che gli altri danno alle chiavi scambiate. Chiavi scambiate fisicamente di persona: fiducia 99%. Chiavi scambiate con sconosciuti: fiducia 1%, per semplificare.
CLOUD: la possibilità di avere database distribuiti in rete, o in cloud, replicati su altre macchine in modo che di ogni modifica, aggiunta, cancellazione resti traccia in tutta la catena e in tutte le macchine "sincronizzate". Se volete, il P2P peer to peer nei database.
BOT: strumenti per eseguire operazioni automatiche al verificarsi delle condizioni definite
SMART CONTRACTS: la possibilità di concludere o eseguire (o preparare) contratti sulla base di regole predefinite.
GIT: sulla tracciabilità delle versioni e delle modifiche.
La blockchain mette insieme tutte queste tecnologie.
Si adatta quindi benissimo a gruppi omogenei con interessi comuni. Tipicamente le assicurazioni di rischi internazionali che hanno standardizzato le prassi (le policies) di gestione di tali rischi.
Perche', in fin dei conti, è un formato standard che viene creato dagli interessati, ma garantito da una tecnologia che vuole che ogni inserimento dei dati standardizzati sia imputabile, non modificabile, tracciabile e verificabile nel tempo e su qualsiasi struttura informatica che aderisca alla blockchain.
Niente che non si possa fare con un solo server e un contratto tra i partecipanti, naturalmente. Tuttavia in questo caso la struttura è molto più resistente a richi di sicurezza. Una vera e propria cloud di formati, software, hardware, connessioni, tracciamenti e autenticazioni, e attivita'.
Naturalmente questo non esclude l'attività degli agenti e intermediari. Offre loro una modalità di offrire prodotti più rapidi da gestire, distribuendo i costi della piattaforma tra tutti i consociati.
Sembra che sia stata adottata, internamente, da alcuni studi legali internazionali per gestire la documentazione interna, dopo un annuncio che avrebbe cambiato i servizi offerti ai clienti finali.
Materiali utili:
- Interessante il report di Ernest & Young
- Open Transactions
- White paper sugli smart contracts
- Manifesto Federnotai e Bocconi: smart contracts and blockchain (Annunciato ma non disponibile)
- introduzione agli smart contracts
Il tema aperto è quindi il consenso privacy, che andrà raccolto obbligatoriamente per la redistribuzione tra tutti i server aderenti. Il trattamento della profilazione potrà essere centralizzato dalla struttura dei consociati, salvo ottenere consensi locali per profilazioni locali da parte del singolo consociato.
Versione precedente del 5.1.2017
Mi trovo in difficoltà a spiegare una tecnoloogia che faccio fatica a verificare anche nella teoria.
Si tratta di un modo per salvare dati in modo distribuito, a blocchi, collegati tra di loro, dal più recente al più vecchio.
E' alla base dei Bitcoin, permettendo di trasferire dati che devono essere bitcoin: quindi nessuno si deve creare i propri soldi dal nulla.
Dietro a questo termine ora si cerca di creare una tecnologia applicabile anche all'internet delle cose. E tutti penseranno a Skynet di Terminator, a ragione.
Per evitare incomprensioni in questa definizione, blockchain è il modo distribuito di salvare dati certificati. Non software.
Diciamo che è una evoluzione del P2P, con in più una qualche certificazione dei dati.
Per il resto spero che qualche lettore mi illumini.