In poche parole noi usiamo Facebook.
Quello che ci piace e quello che facciamo su Facebook viene usato da Facebook anche per sapere cosa ci piace fare e cosa ci piacerebbe fare.
Se non usciamo da Facebook alla fine dell'uso, e navighiamo sul web, facebook registra anche le pagine che visitamo sul web.
Una volta lo faceva anche per gli utenti anonimi, ora pare e dichiara di non seguirli. Ci sono stati dei procedimenti in alcune nazioni e hanno tralasciato il traffico anonimo.
Dall'insieme Facebook crea un profilo sulla base dei nostri interessi e fa sapere agli inserzionisti che può fare pubblicità a gente come noi, senza dire chi siamo naturalmente.
E' possibile cambiare anche gli interessi e aumentare il livellio di privacy agendo sulle impostazioni di Facebook, così come richiesto dalla privacy. Facebook è una delle poche piattaforme che permette di controllare più di tanti concorrenti moltissimi aspetti della privacy, nonostante tutte le critiche che gli si rivolgono.
^ Cosa si fa per creare un profilo ?
Si raccolgono informazioni. Mi piace andare a ristorante, e sono di Milano. Ecco un esempio. Ovviamente le informazioni si possono sommare (OR) o filtrare (AND). Voglio fare pubblicità a tutti su Milano, uso solo l'informazione "milano". Se invece sono un ristorante, userò i profili di chi ama i ristoranti ed (AND) è anche a Milano.
^ Come azienda come faccio a entrare in questo meccanismo?
Iniziando a comprare spazi pubblicitari su Facebook e facendo retargeting (v. sul sito).
Attenzione: bisogna notificare al Garante 30 giorni prima di iniziare e anche prima di cessare l'attività di profilazione. Le sanzioni sono salatissime. La notifica va fatta online e ha un costo. Si possono fare delle prove di compilazione della notifica senza salvarla prima di inviarla.
Inoltre fuori da Facebook l'azienda dovrà chiedere il consenso all'utente prima di iniziare a profilare. Il Garante ha rilasciato delle linee guide a giugno 2015 che si sovrappongono al tema della cookie law oggetto di tante discussioni.
^ La profilazione si può fare anche con Google, tramite le newsletter, o dal proprio sito. Le tecniche sono le più varie.
Si ricordi il confino tra profilazione e soft spam. Il Garante autorizza l'invio di pubblicità ai propri clienti, ma non di profilare i propri clienti senza notifica e raccolta del consenso.
Si noti che è profilazione anche il proporre un servizio ancora non disponibile se si raccolgono i dati di chi lo vorrebbe e li si incrocia con altre informazioni. Senza tutte queste condizioni potrebbe essere solo una attività di newsletter.
L'idea alla base della profilazione è quella di avere un database di persone non anonime, ma in un certo grado conosciute, da utilizzare per una o più attivita'.
Si noti che nella Privacy la nozione viene data ma resta, come è naturale, sfuggente.
^ Per approfondire:
- Profilazione on line: regole chiare e più tutele per la privacy degli utenti
- Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie - 8 maggio 2014 [3118884]
- Provvedimento prescrittivo nei confronti di Google Inc sulla conformità al Codice dei trattamenti di dati personali effettuati ai sensi della nuova privacy policy - 10 luglio 2014 [3283078]