La stampa 3d è un fenomeno più ampio dello stamparsi in casa il souvenir della torre Eiffel.
Si tratta di poter stampare industrialmente oggetti di dimensioni piccole a enormi, purchè la stampante sia grande abbastanza.
Infatti il braccio che deposita o rimuove il materiale si muove nello spazio attorno all'oggetto: quanto più è grande, o mobile, tanto più può produrre oggetti grandi.
Il caso limite sono i bracci robotici che camminano sul ponte durante la costruzione che essi stessi fanno del ponte. Il sogno: metti lì una macchina, e il giorno dopo ti trovi un ponte finito.
Tuttavia di solito le stampanti 3d sono fisse, non si muovono da sole. Questi infatti sono chiamati robot, e probabilmente il discrimine tra i due sta nella capacità di movimento libero nell'ambiente e la capacità di adattarsi a situazioni variabili. La stampante, invece, stampa.
Per aggiunta o per rimozione.
Può aggiungere del materiale (spesso un derivato del petrolio) come fosse un inchiostro che si irrigidisce in breve tempo.
Oppure può essere abrasiva e rimuovere il materiale in eccesso. Le forme più ardite si ottengono solo con il primo metodo.
I soggetti vengono forniti alla stampante come file. Ho un file che descrive le tre dimensioni dell'oggetto e la stampante cerca di realizzarlo nel minor tempo possibile (con il minore dei movimenti e di materiale).
Attorno alle stampanti "da casa" si è sviluppato il concetto di condivisione di oggetti. Qualcuno progetta l'oggetta in 3d, e chiunque nel mondo se lo può stampare. Il modello di business manca e spesso si affronta il tema del copyright o della violazione di marchi o brevetti.
Visto che si usano poco, e non solo per il costo ma proprio perchè si usano poco, spesso le stampanti sono offerte a noleggio oppure per stampare on demand i files che si portano ai FabLab, veri e propri laboratori frequentati da appassionati makers che vogliono distinguersi dagli smanettoni informatici per le loro capacità di fare cose fisiche belle e/o utili.
La manifattura industriale, in cerca di un percorso digitale, resta affascinata dai progetti dimenticando che il modello di business dei prodotti industriali così facilmente ripetibili sta nei servizi accessori in fase pre e post produzione, fino al dopo vendita senza limiti di tempo.
I temi legali correlati riguardano la produzione e l'uso di quanto prodotto.
Si è già detto del copyright, dei marchi, dei brevetti, delle esclusive (questo spesso non applicabili ai consumatori ma alle aziende si').
Ma se produco un pezzo di ricambio e lo uso, la garanzia del prodotto riparato salta. Così anche se fossi una carrozzeria che si stampa un paraurti probabilmente perderebbe la convenzione con la casa madre.
Il settore cresce nonostante sia considerato ad oggi di nicchia.
Ma ci sono lenti e regolari salti in avanti che fanno vedere applicazioni veramente simpatiche.
Si tratta di portare nel mondo fisico quello che si fa a computer. Però la stampa fotografica su ogni materiale non ha a che vedere con la stampa 3d, che riguarda la produzione del supporto sul quale l'immagine viene successivamente apposta. Spesso l'oggetto, per ora, è monocromatico. La colorazione è successiva, segno di un mercato che ancora sta crescendo.