Pensate ad un titolo dl tipo: "Padrone morde il proprio cane: ecco come fa."
E' accattivante, ma dice già troppo. Pensate a questo:
"Non vi sareste mai potuti aspettare qualcosa di simile da una passeggiata con il vostro cane !"
Il secondo non dice nulla di quello di cui si parla. Non è un titolo, crea un'ambientazione e fa capire che succede qualcosa.
A parte che il secondo è un titolo lungo per mia incapacita', la differenza tra un titolo normale e un testo associato ad un link è nell'incuriosire fino al punto di cliccare per vedere di cosa si tratta, giusto per aumentare le statistiche.
Come si valuta informaticamente ? Ci provano valutando per quanto tempo si resta sul sito linkato.
E' una tecnica di marketing, non giornalistica. Pare funzioni, e molto.
Per realizzare i testi corretti esistono le enalisi dei trend forniti da google, google+, twitter, yahoo , popurls e altri ancora.
E' sicuramente interessante il link segnalato sotto al Tagliaerbe che presenta un tipico caso. Dimentica di dire però che l'uso eccessivo scredita chi lo fa, motivo per il quale poi è meglio vendere.
Altri la chiamano "Tecnica alla Paperissima".
In realtà i criteri dominanti sono:
- trend, attualità dell'argomento
- divertimento, sorpresa.
- incompletezza, curiosita'.
- brevita'
- spesso la gratificazione è visuale dopo l'aggancio testuale
Tecniche di comunicazione che potrebbe essere usate altrove.