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Osservatorio sul diritto e telecomunicazioni informatiche, a cura del dott. V. Spataro dal 1999, 9266 documenti.

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Dizionario 25.02.2016    Pdf    Appunta    Letti    Post successivo  

API: cosa significa - dizionario

Ne ho parlato spesso, ma mai definite
Spataro

 

I

Interoperabilita'. Questa è la parola più importante.

Ho un servizio online con dati e strumenti.

Altri vorrebbero usare i miei dati e i miei strumenti per fare altri prodotto collegati.

Creo un servizio informatico che possa dialogare con altri servizi informatici, dopo identificazione, per condividere ed essere interoperabile

Perchè dovrei farlo ?

  • per vedere quali altre idee di business si possono sviluppare attorno al mio attuale, ed eventualmente assorbire i terzi dopo che l'idea funziona
  • per promuovere il mio servizio e farlo conoscere di piu'
  • per raccogliere nuovi utenti
  • per raccogliere nuovi contenuti anche tramite terzi (non solo condivisione passiva ma interoperabilità attiva)

L'offerta di un servizio tramite API è pesante come risorse e sotto il profilo delle autenticazioni. Ci sono aziende specializzate solo in questo.

E la proprietà dei dati ?

Nei social network l'utente accetta la ridistribuzione dei contenuti anche tramite i partner che useranno le api.

Il problema è semmai nell'aggiornamento: in caso di modifica o cancellazione del dato, cosa succede presso i terzi ?

Se sono dati che nascono per essere condivisi ovunque, il contesto è l'universo. Si può obiettare sullo sfruttamente commerciale diretto, ma su quello indiretto avrei grosse remore.

In generale chi si appoggia ad api esterne dovrebbe avere le stesse cautele giuridiche di chi offre le api. Che non significa fare le stesse cose, ma avere almeno un servizio di assistenza al cliente efficace e flessibile.

Non sono API i feed rss perchè i feed rss non offrono interoperabilità attuva , ma solo condivisione passiva in sola lettura.

I più famosi sono quelli di Facebook, Paypal e Twitter. Poi Instagram e Linkedin (che però non condivide proprio nulla...)

Ognuno quindi permette diversi livelli di interattivita'. Sicuramente Facebook è incredibile per la granularità di permessi e di autorizzazioni che l'utente finale può concedere e revocare.

Revocare: i permessi alla condivisione possono essere revocati. Spesso però l'utente finale deve andare a revocare il consenso, per gli archivi, anche sui siti terzi ai quali aveva dato l'autorizzazione, se vuole rimuovere il passato.

Insomma: c'è molta attenzione alla gestione. Temo che attualmente siano una sensibilità elevata dei programmatori più che dei clienti finali che di solito semplicemente temono di autorizzare servizi terzi.

PayPal è interoperabile perchè risponde se un pagamento è stato fatto o meno, e come e quanto e quando. Non dice altro ma è un servizio offerto (anche)  con API.

Spesso chi offre API ha anche servizi di condivisione più semplici.

Invece sulla mutevolezza delle condizioni di offerta delle api, sia legali che tecniche, sia per limitare le risorse sia per disattivare vecchie versioni, vi sono battaglie informatiche e commerciali che determinano il successo o meno di una piattaforma.

Pochi sanno per esempio che di recente Youtube ha rimosso i propri feed rss quasi pubblici mettendoli sotto richiesta autenticata.

Pochi sanno che il declino di Twitter è iniziato quando ha ridotto il numero di interrogazioni a disposizione dei terzi.

Pochi sanno che su Facebook ogni uso deve essere autorizzato dall'utente finale, non solo dalla piattaforma.

Pochi sanno che alla fine il formato html è un ottimo strumento di condivisione ma non di interoperabilita'. Json è il preferito in javascript e non solo, e che i server possono improvvisamente smettere di parlarsi per tornare a collegarsi.

Nonostante la complessita', tutto funziona grazie alle forti autenticazioni: io ti chiamo ma tu non mi rispondi subito. Mi rispondi da un altro canale dove ti richiamo. Come se per parlare si usassero due telefoni, per essere entrambi sicuri di chi c'è dall'altra parte.

E' uno degli aspetti del parziale funzionamento in cloud, o meglio della possibilità di attingere dati e/o servizi da terzi.

25.02.2016 Spataro



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