
Controlli sull’autenticità delle monete: sì del Garante al decreto del Mef Il parere favorevole dell’Autorità è stato rilasciato su una versione di decreto che tiene conto delle indicazioni suggerite dall’Ufficio del Garante nel corso di contatti informali volti a perfezionare il testo e a renderlo pienamente conforme alla disciplina in materia di protezione dei dati personali. Il decreto, dando attuazione al Regolamento Ue 1210/2010, attribuisce ai "gestori del contante” (ad es., istituti di credito, cambiavalute, soggetti che svolgono attività di custodia e trasporto di denaro contante) il compito di verificare l’integrità e lo stato di conservazione delle monete allo scopo di individuare quelle false e quelle non idonee alla circolazione. I gestori, inoltre, devono ritirare gli euro sospetti o deteriorati e inviarli all’autorità competente, il Cnac (Centro Nazionale di Analisi delle monete), istituita presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Analoga trasmissione al Cnac deve essere effettuata dalle sezioni di tesoreria della Banca d’Italia che raccolgono anch’esse le monete sospette. Nel dare il via libera, il Garante ha stabilito che i gestori del contante e la Banca d’Italia, oltre a dover assicurare, in generale, l’osservanza delle disposizioni del Codice privacy dovranno informare chiaramene gli “esibitori”, ossia le persone fisiche che presentano le monete avvisandoli, in particolare, del fatto che i loro dati personali verranno trasmessi al Cnac insieme alle altre informazioni acquisite all'atto del ritiro degli euro sospetti (dati delle monete ritirate, dati del gestore del contante, ecc.).
01.04.2015 Spataro
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