Mozilla comunica che una societa', usando il loro nome, offre un servizio che invece è uno spyware.
Capita, non tutti i giorni, ma capita.
Sono interessanti le argomentazioni: "We cannot abide a software company using our name to disguise online surveillance tools that can be – and in several cases actually have been – used by Gamma’s customers to violate citizens’ human rights and online privacy."
Credo sia la prima volta che ci si riferisce direttamente ai diritti umani per denunciare un caso di spyware.
Lo trovo affascinante.
C'è una considerazione da fare: l'installazione di software senza un consenso informato del cliente è semplicemente un virus.
Questo dovrebbe portare molta più prudenza in tutti i produttori che installano strumenti di update nei nostri pc.
Se io installo un software non è detto che voglia l'updater. Nemmeno nascosto in altre soluzioni parallele. E questo purtroppo lo fanno malamente alcuni enormi operatori del web. E' penale, per intenderci.
Non è solo una questione di privacy. E' anche una questione di codice penale.
Il tema dei diritti umani però mi piace che stimola, o richiede, una riflessione su diritti che dovrebbero valere ovunque.
Sta di fatto che oggi ci sono veramente una montagna di pratiche commerciali scorrette, dalle quali difendersi è realmente difficile, se non riducendo il consumo di internet e con apposite soluzioni. Che vari famosi personaggi del web abbiano denunciato queste distorsioni con toni allarmanti, è anche poco. C'è di più ma bisogna avere l'intelligenza di non parlare pubblicamente.
Abbiamo segnalato peerblock per windows. Disattivate flash per attivarlo solo quando vi serve. Se vi piace, usate anche opendns e la navigazione privata nei browser. Usate anche ccleaner, e controllate i programmi di avvio del sistema operativo ma anche dei browser. Avrete delle sorprese.