Negli USA è evidente la considerazione dell'Europa come un territorio dove c'è troppa privacy che impedisce alle aziende di crescere.
Se ne parla anche in Italia. E i Garanti ora affrontano Google parlando di azione repressiva entro l'estate.
Attenzione: toccherà tutti.
E ricordate di gli occhiali di google: al momento siamo in due nel mondo a sottolineare come vadano vietati il più presto. Due. Ma sono pronto a scommettere che sarà una battaglia di tutti.
DICHIARAZIONE DI ANTONELLO SORO, GARANTE PRIVACY, SU AZIONE REPRESSIVA CONTRO GOOGLE
"L'azione congiunta di tutti i Garanti europei nei confronti di Google mira ad affermare l'esigenza del rispetto della riservatezza dei cittadini europei anche da parte dei Big delle Rete e dalle imprese che operano nel settore delle comunicazioni elettroniche ovunque siano stabilite".
Antonello Soro, Garante per la privacy, commenta così, la decisione, assunta ieri insieme ai suoi colleghi delle altre 26 Autorità per la privacy europea, di lanciare prima dell'estate un' "azione repressiva" nei confronti di Google che si rifiuta di modificare le sue norme sulla privacy.
"E' un'azione importante per salvaguardare non solo i cittadini, ma anche le imprese europee. Nel caso in cui non si riuscisse a far in modo che Google si adegui alle indicazioni delle Autorità di protezione dati - spiega Soro - e non modifichi la sua privacy policy per mettersi in regola con le norme che si è data l'Unione in materia, si determinerebbe infatti una situazione paradossale nella quale le imprese europee, che tutelano maggiormente i cittadini in quanto tenute al rispetto di obblighi rigorosi, sarebbero penalizzate rispetto agli Over the Top, come Google.
Tutto ciò potrebbe peraltro portare con sé - conclude Soro - il rischio di far passare tra le imprese l'idea sbagliata e certamente dannosa per l'economia europea, specie nel difficile contesto attuale, che sia conveniente stabilirsi in altre parti del mondo per avere le mani libere e operare senza vincoli".
Roma, 1 marzo 2013