Eccoci qui, a difendere i campanili per principio.
L'attuale sistema brevettuale impone costi esagerati rispetto agli Usa. Si deve brevettare in ogni paese europeo oltre che in ambito europeo. Similmente per i marchi.
L'Italia dice no perchè si potrà brevettare in inglese, tedesco e francese.
Comunque sarebbe stato un risparmio anche per noi: al di là dello schiaffo, ci conveniva.
Ma il problema è che non sappiamo puntare i piedi.
Ieri, vergognosamente, un personaggio in rappresentanza dell'Europa ha ricevuto il nobel per la pace, ringraziando tutti gli europei, ma concludendo solo in tre lingue, senza nemmeno fare un riferimento alle altre che non ha usato (troppe, certamente, ma nemmeno citate).
Appunto inglese, francese e tedesco.
Noi italiani da tempo protestiamo, ma poi nulla.
E' un diritto che ogni atto possa essere fatto nella lingua madre. Se solo l'Italia avesse sostenuto questo diritto per tutti i paesi avrebbe fatto gioco di squadra.
Si dira': ci ha provato. Ma senza risultati.
Quindi nulla, nemmeno qualcosa di meno peggio.
Potrà aderire in un secondo momento. Se vogliamo fare veramente bene le cose, regaliamo le traduzioni alle imprese più piccole, non bandi spodarici, metodo sistematico.
Declino. Mi sono rotto di accettare questo.
Sta di fatto che il consiglio è andare all'estero e depositarlo in inglese. Vedremo se si potrà fare.
Sono certo che gli uffici brevetti già si organizzeranno in questo senso.