Uno società di un paradiso della natura offre un sito in italiano con dominio .net fornendo una elegante e chiara interfaccia per scaricare i programmi gratuiti più gettonati.
Per acquistare visibilità sui motori di ricerca adotta tecniche conosciute (utilizzo anche dei nomi storpiati) e al momento del download chiede i dati per sottoscrivere un abbonamento che si rivela essere di qualche decina di euro al mese, per un anno anticipato.
Pagare per avere cose che sono gratis in giro.
Arrivano segnalazioni all'agcm a decine di migliaia.
Viene coinvolto il motore di ricerca che riconosce di aver venduto pubblicità in qualche modo legata al servizio, tramite due account con sede in Austria, disabilitati e uno riabilitato per errore e richiuso.
Nel giro di poche settimane tanti sono stati coinvoltii, e probabilmente tramite anche altri canali.
Le diffide ad adempiere (in italiano), generiche e assertive, sono state ritenute pratiche commerciali aggressive.
Diciamolo chiaramente ai consumatori e alle imprese che ricevono diffide assertive: rivolgetevi ad un avvocato.
Secondo: se è vero che un contratto si sottoscrive anche senza pagare prima, anche online, è bene quindi fare attenzione anche a quando si lasciano dati su un sito.
Agli studiosi raccomandiamo la lettura di tutto il provvedimento per vedere le tecniche utilizzate e le argomentazioni giuridiche che hanno portato ad una condanna per 1.500.000 euro !
A tutti: non compilate form online con i vostri dati (nè tantomeno quelli di terzi) senza prima aver letto le condizioni legali ed averle stampate (o messe in pdf in una apposita cartella).
Decine di migliaia di consumatori coinvolti. L'agcm sottolinea che l'azienda non ha avviato alcuna procedura in Italia almeno, e che gli accertamenti sui titolari vanno avanti.