Nell'ultimo mese ho ascoltato molti autori.
Sento uno iato difficilmente superabile. Gli autori vogliono essere pagati tanto per il tempo che dedicano all'opera.
Mi sembra un ragionamento molto bello, ma di un altro pianeta.
I guadagni non sono proporzionali al lavoro. Quasi mai. La regola vera è che non si può guadagnare senza lavorare in modo adeguato.
Mi "scontravo" con la brava Letizia Sechi via twitter un anno fa. Gloxa mi memorizza quello che scrivo su twitter e me l'ha ritrovato al volo.
Lei mi chiedeva che prezzo avrei dato io agli ebook:
- Valentino Spataro @letiziasechi prezzo degli ebook da sperimentare ? Si poteva fare 8 anni fa, ora non è tempo di sperimentare.
- Valentino Spataro @letiziasechi in 140 caratteri: valore apparente, esperienza d'uso, contenuti, socialita', promoz., presentaz., destinatari, prezzo.
Valore apparente.
Nel termine valore apparente c'è moltissimo da dire.
A distanza di un anno leggo Letizia Sechi scrivere qualcosa che condivido, ora, completamente.
Usa anche lei il termina valore.
Il termine valore invece scompare dagli autori italiani. Quasi tutti, non tutti.
Soprattutto i giovani mi considerano una controparte invece che un compagno di viaggio: non garantisco loro stipendi fissi.
Ragazzi, è così che funziona. Oppure fate tutto da soli e vedrete quanto è difficile vendere seriamente.
Comunque meglio tardi che mai. L'articolo di Letizia parla di valore.
Io da anni spiego ai miei autori come dare valore a quello che fanno. E' per quello che il gruppone è unitissimo, e ci divertiamo come dei matti (anche quando editare gli stili mi fa impazzire ...).
Insomma: pensiamo al valore.
C'è un criterio semplicissimo, quotidiano qui da me. Io comprerei questa cosa a questo prezzo ?
Se ci penso più di due secondi ho sbagliato qualcosa.