Divieto di sconto dei libri, ma con eccezioni.
In sintesi questa è la nuova normativa chiamata #LeggeLevi su twitter, o anche "contro Amazon".
In poche parole l'editore è libero di fissare il prezzo, la distribuzione non può cannibalizzarlo oltre il 15-20% meno.
L'ottimo Centro studio Bruno Leoni ha alzato gli scudi e proposto un appello al Quirinale.
Tra gli editori e i librai c'è contrasto, anche molto forte, con dimissioni.
Nascarella su Twitter segnala un link di Giulio Passerini di estremo interesse, con l'analisi del prezzo di ogni libro e di dove si possa tagliare:
RT @giuliopasserini: Perchè è giusto regolamentare gli sconti sui libri http://t.co/EhSgdOg
Perchè un prezzo dovrebbe essere regolato per legge ?
Questa è la domanda: in caso di storture del mercato. Ma per questo non c'è già l'antitrust.
E difatti ho trovato una audizione dell'antitrust eccellente, del 3 novembre 2010.
Quali i precedenti normativi, ignoti a tutti i commentatori ? Dall'audizione:
"La proposta in esame interviene su materia già disciplinata dall'art. 11 della legge 7 marzo 2001, n. 62."
Si', proprio il ddl levi sull'obbligo di registrazione dei blog come testate giornalistiche (poi rientrato)
"In linea generale, l'Autorità non ritiene coerenti con il buon funzionamento dei mercati leggi che limitino la libertà di prezzo delle imprese sul mercato. A maggior ragione appaiono contrastanti con la logica della concorrenza normative che limitano la possibilità di fare sconti."
Nel merito:
"Al tempo stesso l'Autorità non ignora che il libro non è una merce come le altre. " ...
"Alla luce di queste considerazioni, si può dunque ritenere che il ddl in esame mira nel complesso ad instaurare un regime equilibrato.
"Vi è tuttavia un aspetto di eccessiva protezione che potrebbe trovare un'opportuna moderazione. La facoltà concessa solo agli editori di svolgere campagne promozionali, per un periodo non superiore al mese soltanto e ad esclusione di dicembre e il non aver previsto meccanismi di flessibilità per consentire nel tempo più ampi spazi di manovra sul prezzo a seconda delle circostanze, come già previsto dalla disciplina posta dalla legge n. 62 del 2001."
Così conclude l'antiturst italiano:
"In conclusione, un limite legale alla possibilità di promuovere sconti può essere giustificato per le ragioni indicate solo a condizione di consentire maggiore flessibilità nelle campagne promozionali che dovrebbero potersi realizzare anche nel periodo natalizio, quando la domanda tende ad aumentare.
Per dirla in toni banali, si vuole come al solito risolvere i problemi con una legge, invece di verificare le pratiche scorrette caso per caso.
A tutto questo aggiungo: ma per i libri comprati dall'estero ? La normativa non sembra influire. E l'Antitrust lo sottolinea:
"Deve, infine, essere valutato con particolare attenzione il limite alla possibilità di fare sconti applicabile alle vendite tramite internet, canale distributivo che si è dimostrato di gran lunga il più vivace."
Insomma: considerando che compro libri di testo in inglese, lo scontro è sulla narrativa o le tematiche tecniche nazionali. Per la conoscenza mondiale ci sono altre logiche.
Link utili: