E' arrivato google plus. Su invito. Lo vedete quasi ovunque con un +1. Tutto qui.
Ad un primo sguardo ha una grafica maledettamente simile a Facebook.
Spazio centrale per i contenuti, colonne di destra e sinistra per il profilo e gli amici.
Nella parte alta alcuni tab sulle mie news, il mio profilo, i miei video/foto, le mie cerchie.
E' più ordinato, per ora.
Al centro la facilità di creare gruppi trascinando gli avatar dei nostri amici nei gruppi che noi creiamo. Pardon: nei cerchi.
La facilità della interfaccia grafica è un punto di forza.
Siamo tutti su Google, ma non trovavamo altre persone.
Ora siamo su Google e troviamo i nostri amici.
Lo spazio non è utilizzabile (per ora) dalle imprese. In tanti già si aspettano di poter creare cerchie a pagamento dove poter entrare per sapere di cosa si parla (fonte: @mariosabatino, o meglio ... 115738532846648796450/posts ).
La facilità di creazione delle cerchie e dell'ingresso a pagamento può essere una bella leva, considerando che così Google raccoglierebbe le carte di credito e sarebbe facile iscriversi ad un gruppo a pagamento. Per gruppi chiusi però vedo anche l'utilità di yammer o simili.
Google, diciamolo, ripropone answers in questa nuova versione. La semplicità e chiarezza dell'ambiente, dove si starà per passione, facilita anche l'offerta a pagamento.
Praticamente Google dà il colpo definitivo al mondo dei blog creando uno spazio non solo per gestire contenuti gratis, come fosse un blog o un microblog, ma lo rende anche uno spazio commercialmente interessante per vendere contenuti a pagamento.
Tutto. Praticamente si capisce che il centro è il gruppo, pardon, il cerchio. Creato il cerchio lo si può gestire per ogni propria iniziativa, gestendo le iscrizioni, la partecipazione, eccetera eccetera.
Twitter è rapido per annunciare. E' interconnesso con tanti sviluppatori esterni. Ma è limitato ai 140 caratteri e non hanno mai capito l'importanza della gestione dei gruppi.
+1 può essere usato sia come canale di annunci che come gruppo di discussione, sia in testo che in foto e video.
Potrebbe persino incrinare il ruolo di Twitter. Twitter resta frequentato da persone che lavorano sul web, google +1 da chiunque e visto l'entusiasmo iniziale, mi aspetto che questo cresca.
Google punta molte sulle chat anche video di gruppo. Ho provato ad installare il software e mi ha messo un programmino tra quelli in avvio del pc. Mi ha dato errore e l'ho tolto, ma l'ho ritrovato. Non mi piace. Si sappia.
Chi mi segue sa cosa penso dei gruppi e di come li abbia messi al centro su Gloxa.
Gloxa nasce per dare il 2.0 ai blog, aiutando le comunità di un blog a diventare interattive.
Gli embed sono la differenza sostanziale: +1 per ora impone una propria fantastica visione, tanto che in molti stanno direzionando i propri domini verso l'account +1. Intuizione corretta.
Ma la domanda che in pochi si porranno e': meglio avere un proprio ufficio di proprietà o un ufficio in affitto presso il centro commerciale ?
La risposta e', naturalmente, dipende.
Il criterio ? Dipende da quanto possiamo agli altri la scelta di tenere la nostra vita e il nostro lavoro, oppure di quanto gli altri ci offriranno di usarli all'interno delle nostre vite, non delle loro piattaforme.
Ma il mercato ha già risposto: meglio usare le piattaforme altrui. Costi quello che costi (niente, apparentemente).
La domanda finale è quindi ? Cosa faremo di diverso su +1 che non si fa su facebook ?
La creazione di gruppi chiusi ad accesso limitato.
L'accesso a pagamento alle aree limitate potrebbe essere persino esplosivo. A condizioni di avere già una audience che ti segue ed è interessata a quello che dici.
Facebook in questo è maestro, nella creazione di gruppi di discussione.
+1 gioca sui gruppi personali.
La directory dei posti da seguire sarà il luogo dove si battaglierà a suon di spot promozionali.
Interessante: il web aperto, spontaneamente, si chiude e si mette nelle mani di pochi. Ineludibile, affascinante.
La battaglia si giocherà tutta sulle api. Vedremo.
Curioso come nessuno parli di cloud computing ma di social network. Curioso.
ps: interessante anche la visione di Minimarketing: google e facebook non sono basati sugli interessi. Però Gloxa si'.