Pensiamo di avere uno smartphone.
Android, Rin, Apple ... Ognuno ha il proprio sistema operativo e framework di sviluppo.
Migliaia di comandi e di parametri da conoscere e mettere insieme.
Poi c'è l'html5, nato per funzionare anche offline.
E' evidente che sviluppare un sito o un servizio in html è facile e veloce. Molti conoscono il linguaggio.
Grazie alle estensioni e ad ajax, fare un sito offline e una pagina animata senza avere un server è fattibile.
HTML5 però detta lo standard. O meglio, ci prove, perchè non c'è l'accordo.
Però molti comandi base sono ormai usati da molti.
La guerra è quindi sull'hardware: chi ha l'hardware più diffuso può imporre il proprio dialetto html5. Safari è in prima linea.
Se Safari è in prima linea, tuttavia le webapp sono più lente delle app. E' un grosso problema, perchè la user experience ne risente.
E' come cercare di fare funzionare un programma su un browser invece che in un sistema operativo. Il browser deve essere veloce.
Tutto sommato non ci sono grossi problemi di dati: html5 supporta database interni (di solito piccoli, viene chiesta l'espansione).
Il vero problema però è unire contenuti dinamici, sincronizzare quelli scaricati con i nuovi, e consultare tutto offline.
Ft.com ha deciso di provarci.
Ecco il Financial Times che non passa dallo store di Apple. E' un passaggio importante, che dà credibilità a tutti sulle potenzialità di html5 anche offline.
L'ho provato per voi su Ipad. Ci sono ancora problemi tecnici e lentezze.
Non è un vero problema tecnico quanto culturale: quando si crea l'app si vuole avere subito tutto e ricco di contenuti.
Ma questo appesantisce il browser. Riusciranno a realizzare una piattaforma che funzioni bene anche offline ?
Probabilmente troviamo soluzioni più interessanti come plugin per wordpress, così che molti siti ormai si guardano con piacere tramite ipad, più che sul desktop.
La difficoltà di far fare a dei browser cose che le applicazioni fanno meglio deriva dal non voler passare dal mercato di Apple. Troppi limiti secondo alcuni.
Soprattutto gli editori vogliono avere il rapporto diretto con i clienti, non mediato. Come dar loro torto ?
Sviluppare webapp permette di funzionare su android 2.x, blackberry ed apple.
Però ... non si accede a certe funzionalità ed è tutto più lento.
Insomma: non conviene farlo funzionare bene, ma averlo permette di non avere accuse di anticoncorrenzialita'.