Due lettori di Civile.it si incontrano e registrano un podcast per tutti noi. Fatevi sotto: da queste parti siamo aperti a nuove idee!
Il dott. Giacomello intervista l'avv. Aliprandi. Ne segue il podcast e il testo dal lui messo a disposizione dei lettori.
20 minuti tirati tirati...2 argomenti: standard, formati, interoperabilità e diritto d'autore nell'era digitale.
L'avv. Simone Aliprandi è a San Francisco nella sede di Creative Commons ed è uno dei massimi esperti di Copyleft e licenze Creative Commons in Italia.
Nel suo blog www.aliprandi.org potete trovare molti libri su questi argomenti, tutti rigorosamente rilasciati con licenza CC. Insomma una persona che realizza e rispetta ciò di cui parla.
La sua ultima fatica si chiama: "Apriti standard - Interoperabilità e formati aperti per l'innovazione tecnologica" e lo trovate da scaricare gratuitamente in formato ePub o Pdf direttamente qui: http://www.aliprandi.org/apriti-standard/ (per i puristi della carta è comunque possibile ordinarne una copia grazie a quell'editore mitico che è LEDIZIONI).
L'avv. Simone Aliprandi prova a far luce su questo tema spostando il focus della sua riflessione dai classici temi della libertà e dell'apertura, a quelli della neutralità e dell'interoperabilità.
Concentrarsi sullo standard aperto e non sulle applicazioni (open source o meno), può portare chiunque a uniformare i propri dati a quello standard, gestendo di conseguenza il relativo software. Il problema non è più il software, ma il formato.
La seconda parte della nostra chiacchierata si è concentrata invece sul tema del diritto d'autore nell'era digitale, tema a me molto caro e sul quale ho appena scritto la mia tesi di laurea (tra poco disponibile in CC).
Tutti i questionari, analisi, ricerche e sondaggi fatti in questi anni sul tema sono stati sempre realizzati da major discografiche/cinematografiche o da associazioni anti-pirateria.
E' chiaro che l'intento di queste ricerche è sempre stato quello di capire come prevenire o come bloccare la diffusione del file sharing o del p2p da parte degli utenti della rete.
La survey vuole invece, partendo dal gradino più basso (gli utenti), ricercare la percezione sociale del fenomeno e il livello di consapevolezza dell'utente che scarica da internet.
Un questionario che occupa al massimo 10/15 minuti, un primo studio che può davvero spiegare molto del diritto d'autore digitale - vale la pena parteciparvi perchè il fenomeno tocca tutti noi senza esclusione, non è più un mero affare commerciale ma è parte del nostro futuro, del futuro della creatività e della diffusione della cultura.
Questo il link al questionario: http://www.liralab.com/limesurvey/index.php?sid=63212&lang=it.
Marco Giacomello