In Italia siamo in piena rivoluzione. E' evidente. Già da due anni verifico sulla pelle come chi lavora su internet sia insofferente alle scelte delle imprese che girano i soldi e della politica che limita.
Oggi però l'insofferenza è di grado superiore: è diventata ostilità e diffidenza, per non dire chiaramente che lavorare in Italia significa sentirsi dire che si vuole spendere poco e avere tutto.
Con le istituzioni poi raramente il rapporto è collaborativo. In questo contesto nascono tutti i commenti a favore dei server in Islanda.
LA LEGGE DEL SERVER
La posizione fisica del server ha una sua rilevanza. Fiscalmente possiamo dire che esiste un criterio valido: se i contratti vengono evasi in un posto, questo indica la legge regolatrice del rapporto.
Esempio: io lavoro con adsense e ho il server in Italia, si applica la legge fiscale italiana, sia per l'Italia che per gli Usa. Se avessi un server negli Usa potrebbe applicarsi la legge Usa e la doppia fiscalita'.
Altro esempio: io vendo ebook. Vengono inviati automaticamente dal server non appena riceve conferma del pagamento con carta di credito. Si applica la legge dove risiede il server.
Se invece evado gli ebook dal mio computer di casa, via email, la sede è casa mia, anche se ho raccolto l'ordine e il pagamento tramite il server. Il contratto si conclude quando viene eseguito, in questo caso con l'invio dell'ebook.
Fiscalmente scegliere un server all'estero quindi può complicare molte cose, ma dipende da come ognuno organizza il proprio lavoro.
ISLANDA
Protezione per i blogger. Anche negli Usa, ma si temono le class action probabilmente. La Pensilvania ha dichiarato "guerra" ai blogger dicendo che è attività professionale e quindi si devono pagare le tasse ma soprattutto gli oneri previdenziali. Qualcosa che in Italia esiste da tempo e si chiama apertura di una impresa, che su questo sito trovate come "aprire partita iva" un post assai letto e apprezzato.
Vale la pena quindi scegliere un server in Islanda perchè protegge i blogger ? Forse se non c'è attività commerciale, se non c'è nemmeno adsense. Ma i criteri sono ben altri
LA SCELTA DEL SERVER
Oltre alle features dei servizi ovviamente ci sono le condizioni legali di fornitura e soprattutto di assistenza. Se l'assistenza fa un passo falso, il cliente si perde. I problemi ci sono sempre, i veri problemi nascono quando non si risolvono i problemi. L'assistenza è tutto. Poi ci sono le caratteristiche:
* Spazio
* velocita'
* ram
* espandibilita'
* traffico garantito
* prezzo
Il resto sono funzionalità che servono volta per volta. Scegliere un server per la legge più favorevole porta sicuramente ad una confessione: perchè cerco di sfuggire alla mia ? Cosa sto per fare ?
Bisogna ricordare che la legge penale italiana per esempio parla di azione condotta anche parzialmente in Italia. Penalmente rispondo quindi se decido qui, realizzo da qui, organizzo un phishing tutto con server stranieri a danno di italiani pero'.
L'unico vantaggio è se voglio parlare agli Usa in inglese: allora la mia azione è rivolta tutta all'estero, e non all'Italia. Insomma, non solo parte della condotta illegale deve essere in Italia, ma di fatto è ragionevole ricordare quanto il danno si verifichi anche in Italia.
^ ANDARE ALL'ESTERO ?
Si parla ancora di server, dopo anni di p2p, di social network. E' sicuramente una visione limitata del modo di lavorare oggi. Ci sono tante possibilita', e ancora si parla di server. Posterous e Wordpress consentono di aprire subito siti.
Chi vuole cambiare legge applicabile al proprio lavoro si prepari ad azioni per vedersi negata la validità della scelta.
Anche le banche che hanno proposto mutui ai Comuni hanno preteso l'applicazione della legge straniera. Salvo poi vedersi chiamate a rispondere ugualmente. Per essere chiari: la scelta di un server all'estero non è irrilevante e non porta sempre conseguenze negative.
E' importante però essere chiari: scegliere server all'estero è utile se tutta l'attività viene organizzata all'estero o per l'estero.
Insomma: che ci sia un motivo tecnico o commerciale oltre che legale.
Il motivo legale, da solo, è quasi sempre insufficiente.
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07.09.2010 Spataro
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