C'e' chi non vuole farsi localizzare per reato, chi per farsi i fatti propri e non farlo sapere ai ladri.
Google ha offerto con android la possibilita' di sapere gli spostamenti di chiunque ovunque.
Non c'e' nemmeno bisogno del gps acceso: basta il wifi.
Ci sono banche dati che incrociano i dati delle reti wifi disponibili e da questo comprendono dove vi trovate, per non parlare della posizione basata sulle celle della telefonia mobile.
Pero' i bisogna avere i nomi delle connessioni che ogni privato si e' installato.
Ecco da dove hanno preso i dati sulle connessioni wifi di tutto il mondo: da street view, realizzando un bel catalogo per le vie piu' frequentate e accessibili dalla macchina.
Android non si puo' usare senza creare un account.
Ma, oltre all'invadenza, anche la beffa. Per errore Google ha memorizzato anche pacchetti non protetti, magari tutte le connessioni wep.
Il Garante Italiano apre una indagine.
Magari dovrebbe anche aprire Android.
Il Garante privacy avvia istruttoria su Google Street View
Raccolti dati sulla presenza di reti wireless e frammenti di comunicazioni elettroniche
Il Garante privacy ha avviato un'istruttoria nei confronti di Google per verificare la liceità e la correttezza del trattamento dei dati personali effettuato nell'ambito del servizio Street View.
Il procedimento dell'Autorità è stato aperto in merito alla raccolta effettuata dalla società sul territorio italiano e che, secondo quanto ammesso dalla stessa Google Italia, ha riguardato, oltre che immagini, anche dati relativi alla presenza di reti wireless e di apparati di rete radiomobile, nonché frammenti di comunicazioni elettroniche, eventualmente trasmesse dagli utenti su reti wireless non protette. Riguardo a quest'ultima tipologia di dati, l'Autorità ha invitato la società a sospendere qualsiasi trattamento fino a diversa direttiva dello stesso Garante.
Con particolare riferimento a tutti i dati eventualmente "captati" dalle "Google cars", la società dovrà comunicare al Garante la data di inizio della raccolta delle informazioni, per quali finalità e con quali modalità essa è stata realizzata, per quanto tempo e in quali banche dati queste informazioni sono conservate.
Google dovrà chiarire, inoltre, l'eventuale impiego di apparecchiature o software "ad hoc" per la raccolta di dati sulle reti WiFi e sugli apparati di telefonia mobile. La società dovrà comunicare, infine, se i dati raccolti siano accessibili a terzi e con quali modalità, o se siano stati ceduti.
Roma, 19 maggio 2010