Diciamolo chiaramente: solo qualche mese fa avrei scritto chiaramente che per capire cosa si puo' fare o meno su un sito il gestore deve indicare le condizioni d'uso del sito chiaramente, e applicarle agli utenti.
Cosa e' successo nel frattempo ?
Youtube, per il caso vividown, e' stata condannata per violazione della privacy. Nelle interviste rilasciate l'accusa non ha considerato minimamente i disclaimer del sito.
Nonostante questo, vogliamo dire due parole.
COSA SONO I DISCLAIMER
Sono le avvertenze legali, le condizioni d'uso. Un po' come per un medicinale le indicazioni di come si puo' usare la medicina e delle controindicazioni.
Sono di regola condizioni apposte unilateralmente, pubblicate sui siti, linkate da ogni pagina, modificabili in ogni momento.
Hanno la funzione chiara di indicare alcune norme di legge che di solito si applicano, o le norme contrattuali che il gestore vuole che regolino il suo lavoro.
Un po' come il proprietario di casa che affitta o concede in uso gratuito: e' il contratto a deciderlo, non il legislatore.
Cosi' si parla di furto se una cosa e' mia e tu la prendi, mentre e' appropriazione indebita se te la presto e non me la restituisci. L'accordo tra le parti vale e ha conseguenze penali anche se parte da considerazioni civili.
Ripeto: oggi qualcuno vorrebbe disinteressarsi delle avvertenze d'uso e applicare la legge senza leggere le condizioni contrattuali. Vedremo se questa interpretazione resistera' a tutti i gradi di giudizio.
A COSA SERVONO
Diciamolo chiaramente: il piu' delle volte i disclaimer aiutano a spiegare ai visitatori le norme di legge. Anche perche' non posso fatturare a mille persone l'accesso ad una pagina su internet solo perche' la guardano. Certe condizioni contrattuali non sono quindi coercibili, non le posso imporre; alcune sono persino contrarie alla legge, quindi nulle.
Pero' aiutano a capire.
Se dico che un sito e' casa mia e chi lo visita e' un ospite che si prega resti gradito, sto spiegando la natura di internet. Educo il lettore e faccio capire perche' posso rimuovere un contenuto o meno.
Wikipedia pure ha condizioni legali che ne spiegano il funzionamento. Molti fanno causa all'ente che gestisce la struttura non occupandosi delle condizioni legali ne' degli strumenti che il sito offre.
Come se in un ristorante self service il cliente pretendesse un cameriere al tavolo. E' un self service, non un ristorante completo.
COME VANNO DECISI
Questo e' piu' difficile perche' investe la consapevolezza dell'imprenditore di cosa sta offrendo e come. Una nozione interna che puo' essere di tipo diverso da come viene percepita all'esterno.
Ecco perche' i formulari tutto sommato costano poco: perche' non possono che essere adattati successivamente. L'adattamento pero' richiede una cultura giuridica.
Vari avvocati mi chiedono cosa fare in caso di contestazioni da fare per conto dei clienti. E' in questi casi che lo studio delle condizioni contrattuali e' utilissimo. Conoscere le condizioni che regolano i rapporti e' importante quanto le leggi, quanto il codice civile.
Voler applicare il codice civile ad un sito internet e' corretto, ma l'applicazione rigorosa impone la conoscenza anche del web in generale e del singolo servizio, oltre che degli usi.
Il problema e' che un avvocato spesso non sa abbastanza di internet o non vuole investire in un consulente esterno. E i danni sono sempre piu' diffusi, e ci vengono riportati sempre piu' ampiamente.
In breve i disclaimer sono le avvertenze legali. Su internet e' importante che servano anche a spiegare come funzionano i servizi. Per l'imprenditore e' importante predisporli conoscendo ogni aspetto del proprio lavoro: per questo il consulente aiuta a scoprire cosa ancora non e' stato approfondito, e aiuta a trovare le soluzioni adeguate.
Nei prossimi mesi troverete sempre piu' le soluzioni che abbiamo esaminato in vari incontri e siatene certi, sara' contenuto di estrema originalita'.
Dott. Valentino Spatar