Oggi leggo una conferma: avere un blog non e' piu' una priorità. E' piu' divertente stare a casa d'altri (in tutto il mondo) piuttosto che avere una casa propria.
L'attenzione per i blog e l'incertezza delle Corti sulla responsabilità sui siti ha causato una disaffezione per uno strumento di comunicazione interessante.
Ora si va su facebook, e sono affari loro.
Oggi sono andato su anobii, un servizio che permette di elencare i propri libri.
Ci sono andato vedendo il sito di ADVSHA, che segnalava le proprie opere. Interessante.
Mi sono detto: dalle sue letture mi piace il suo lavoro.
E ho concluso: devo esserci anche io.
Nell'embed il mio catalogo, e al link la mia libreria.
Altri invece, in questi giorni, si sono lamentati di essere stati estromessi da un evento per la vicinanza politica ad un personaggio famoso. Avevano ampiamente divulgato i propri lavori per quel personaggio usando i 2.0.
Le riflessioni ci vogliono. Non e' necessariamente un male, ma bisogna aspettarsi che quello che facciamo online porta conseguenze.