"Si leggono dei veri e propri inni all'istigazione alla violenza. Negli anni 70, che pure furono pericolosi, non c'erano questi momenti aggregativi, che ci sono su questi siti. Così si rischia di autoalimentare l'odio che alligna in alcune frange"
"Una cosa è certa qualcosa va fatto perchè non si può accettare che si pubblichino istigazioni all'odio violento".
Cosi' Schifani appoggiando la proposta di Maroni di una legge per le opinioni sul web.
I numeri, non le emozioni, devono governare le scelte.
Quanti messaggi pro ? Quanti contro ? Quanti si occupano d'altro ? Quante persone in gruppi contro ?
Ogni affermazione precedente ad una analisi dei dati di facebook indica il voler dare un valore politico a determinati comportamenti superiore alla realtà.
Avete figli e nipoti. Seguite come usano facebook.
Quanto poi al perseguire i reati, ci sono le leggi. Basta lasciare soldi al mondo della Giustizia per ogni indagine.
Perche' spostare il lavoro di giudici e polizia da reati veri come la pedofilia online per dirottare risorse verso la ricerca di opinioni politiche diverse, e' qualcosa che orripila.