Il caso e' semplice.
Un consumatore compra un dvd e vuole farne una copia per uso personale. Chiede al titolare dei diritti e non risponde. Gli fa scrivere dall'avvocato e trova risposta negativa.
Invece di prendere il masterizzatore va in causa e chiede al giudice di ottenere la copia privata prevista dalla legge.
Il giudice gliela nega.
Le motivazioni sono sostanzialmente legate al pregiudizio che l'autore / editore avrebbe dalla sprotezione.
I commenti in rete non sono rari. Su Gloxa.eu gli avvocati stanno segnalando commenti e prese di posizione.
E' opportuno pero' segnalare l'avv. Andrea Monti che su ictlex.net ha segnalato per primo testo e commento.
Le motivazioni dell'avv. Monti meritano un link (in fondo) per leggerle integralmente alla fonte.
Tuttavia mi chiedo: il giudice non concede una copia sprotetta. Ma e' stata chiesta una copia privata sprotetta ?
Non era invece obbligata la casa discografica a concedere una copia privata protetta, scardinando tecnicamente le motivazioni opposte del giudice (che in diritto ritengo infondate come afferma Monti) ?
Insomma, se la legge esprime il principio che io consumatore ho diritto a farmi una copia, non posso interpretare la legge in modo da aggirare qualsiasi applicazione del diritto. Con le argomentazioni del giudice non sara' mai possibile fare una copia legale di un dvd.
Invece l'ipotesi esiste: io devo poter avere una seconda copia protetta. Anche nel 2004 esistevano sistemi di protezione.
A questo punto itunes me ne consente cinque ogni anno.
Forse e' questo il motivo per cui in tanti siamo passati su Itunes ?