In questi tempi sempre piu' siti utilizzano la descrizione 2.0 per i propri progetti. Sara' vero ?
Prima di tuttio e' evidente che chi ha inventato il termine 2.0 ne ha preso, per primo, le distanze. Secondo lui non significherebbe nulla.
Invece secondo l'opinione piu' comune un sito 2.0 e' un servizio online che offre agli utenti di costruire i propri contenuti nel modo che preferisce.
Un sito due punto zero e' quindi fatto da utenti che creano delle aree in modo autonomo e le gestiscono autonomamente.
Per questo Youtube e' 2.0: ogni utente gestisce in autonomia i propri ambiti, gli strumenti offerti da Youtube.
L'utente che vuole una soluzione snella per essere online non prende un dominio, ma si crea un account veloce dove mettere quello che vuole comunicare.
Un servizio di hosting evoluto, dove la finalità promozionale dei contenuti degli utenti e' unita alle capacità di tenuta dei contenuti.
UN SITO 2.0 PUO' ESSERE REALIZZATO CON WORDPRESS ?
Wordpress circola in due versioni, e con molti plugin. In breve e' la gestione che fa la differenza.
Se io, gestore del sito, controllo i contenuti prima della pubblicazione online, non ho un sito 2.0. Ho un sito che sfrutta il lavoro altrui che chiunque puo' inviare on line.
Nel sito 2.0 invece e' l'utente che si crea lo spazio che preferisce con gli strumenti offerti, e lo riempie come crede, lasciando al gestore del servizio 2.0 di utilizzare i contenuti per farli conoscere il piu' possibile, o gestire al meglio tecnicamente. Ma il controllo sui contenuti e' da parte di ogni singolo utente.
Wordpress ha una versione multi utente. In linea di massima si puo' parlare di una soluzione 2.0 quando chiunque puo' inviare qualsiasi cosa, ma Wordpress nasce come strumento di gestione di singoli blog. Quindi la posizione del fondatore del sito e' sempre importante e, di fatto, puo' snaturare una soluzione che nasce 2.0.
In poche parole e' la gestione dei contenuti che cambia nel 2.0. Invece di creare un sito gestito da una persona con contenuti di tanti, si mette a disposizione degli utenti quei tool, quel software, per gestire essi stessi e autonomamente i contenuti.
Anche legaltorrent, scoperto dall'avv. Sabatino e segnalato su Gloxa.eu, e' uno strumento 2.0, che permette a chiunque di far circolare i contenuti, in realtà la sua gestione e' centralizzata, con l'idea di controllare quasi ogni contenuto prima dell'invio.
Quindi, l'utente finale ha la capacità di gestire in autonomia sezioni di un sito ?
Se si', allora si tratta di un sito 2.0 propriamente detto.
Gli altri vogliono far sognare con i termini social. In realtà e' "social", o "2.0" se ognuno puo' gestirsi uno spazio da solo.
Sabatino su Gloxa gestisce piu' di uno spazio in completa autonomia. Lo fa bene e lo segnaliamo su Civile.it
Ma e' lui a creare un angolo di discussione riservato al diritto e ad offrire ospitalità ad altri. E la gestione e' seguita da lui, non da Gloxa.
Il mondo del diritto sta scoprendo che Twitter e' potente. Lo diciamo da tempo, Il Sole24ore ha iniziato ad usarlo da poco con grande successo, ma noi abbiamo anche sviluppato una piattaforma all'avanguardia per la gestione di un sito 2.0 dove ogni utente gestisce un suo spazio.
E, ne siamo orgogliosi, chi gia' frequenta Gloxa ha capito che non c'e' nulla di simile al mondo.
Forse per questo le statistiche di accessi dal Nord America e Nord Europa sono tanto alte. Chi cerca professionisti italiani, dall'estero, ora sa dove trovarli.
E sa di cosa si occupano.
A tutti, buon 2.0 :-)
ps: un esempio: guardate il book di diritto dell'avv. Sabatino su Gloxa 2.0.