Zambardino e' una penna di quelle che stimo. Giustamente leggo la sua rabbia al link indicato, su Repubblica.
Zambardino e' uno di quelli che il web lo conosce, lo usa e dopo ne parla.
Questa volta vorrei sottolineare un errore di diritto (a mio parere) in un testo che sostanzialmente condivido.
IL CASO
Ti svegli e l'iphone ti tiene fuori da FaceBook. Brutta sensazione. Si collega da pc e trova l'account sospeso.
Motivo ? Ignoto. Ma se sei stato sospeso qualche violazione al regolamento ci deve essere.
Invece no.
Ma manca l'email con uno straccio di motivazione. E la protesta sale.
IL DIRITTO
Zambardino ritiene di rivolgersi alle autorità italiane. Non posso condividere l'impostazione. Forse per una denuncia penale, locus commissi delicti, ma qui c'e' la privacy. E allora la sede del trattamento dei dati ha origine negli Usa, la' dove lui li ha depositati creando un account. L'account e' stato creato su quei server, non dall'ufficio.
Il diritto e' senza dubbio straniero.
Il contraente, privato, e' straniero, e la sua legge e' quella americana. La traduzione del contratto in italiano non ha alcun valore giuridico. Lo sanno tutti, anche coloro che la mettono online (e io per opportunità non lo farei).
IL CONTRATTO
Degli easy terms ne parlo nel podcast.
Qui invece vale considerare che il vero motivo che irrita Zambardino e' la mancanza di informazione. Ognuno, da casa propria, puo' allontanare chi vuole, e Facebook lo fa, a differenza di altri siti. E secondo me fa anche bene. Pero' il difficile e' gestire meccanismi automatici con controlli manuali, in questo secondo me sbaglia.
Ma sbaglia soprattutto nella gestione delle condizioni contrattuali (v. podcast).
Il servizio e' gratuito. In diritto si chiama concessione d'uso non esclusivo a titolo gratuito, precario.
Il precario cessa in qualsiasi momento, salvo un preavviso (opportuna una contestazione e doverosa almeno commercialmente) .
Ma soprattutto, bisogna dirlo, Zambardino ha ragione. Se Facebook ti sbatte fuori, devi anche cancellare tutto, anche i dati personali lasciati. Non puoi tenerti i dati e mandare via le persone.
Perche' se ti tieni i dati ma non dai la prestazione e' inadempimento. Cancellando tutto invece e' risoluzione o cessazione del contratto.
Lo scrivevo qualche giorno fa: come cambiano le condizioni contrattuali e lo sviluppo di programmi con facebook.
Anche oggi ne ho parlato con una cliente me chiedeva di valutare le condizioni di facebook e come fare per non cedere i dati dei propri clienti a facebook.
Gliel'ho spiegato, e ne parleremo a breve nei webinar delle prossime settimane (contattatemi per chiedere di parteciparvi scrivendo webinar, i primi posti stanno andando via come il pane, e solo il primo webinar sara' gratuito).
Facebook complica molti aspetti contrattuali, ma tutto sommato si tratta solo di cose nuove, e devo ringraziare il Garage di Milano di aprile nel quale ho potuto chiarirli con vari presenti. Utilissimo.
Quindi, Zambardino, Spataro e tutti noi, e' meglio che usiamo i nostri siti per tenerci le nostre cose, e gli altri siti per comunicare, rinviando al nostro sito per contatti.
A casa nostra, e' meglio.