Qualcuno spiega finalmente come usare internet.
E' Mauro Paissan, compenente del Garante.
Il caso Peppermint ha evidenziato come una azienda possa raccogliere indirizzi internet, monitorando l'uso degli utenti, per inviare diffide e chiedere soldi per i files musicali scaricati.
Questo farsi giustizia da se', come anche noi timidamente abbiamo piu' volte sottolineato, e' ribadito dal Garante: nessuno puo' farlo, si rivolga alle istituzioni competenti che indagheranno e avvieranno una azione penale.
Corretta e doverosa l'avvertenza, che spazia anche su altri fronti: pubblicare un video su youtube significa anche pregiudicarsi un posto di lavoro "da grandi" cosi' come avviene in Inghilterra.
Pero', aggiungo, anche per trovare un posto di lavoro. Personalmente lavoro con fornitori stranieri che hanno un sito e che posso conoscere prima di contattarli.
C'e' chi usa quindi gli indirizzi ip per profilare gli utenti, come coloro che raccolgono numeri telefonici di persone da bombardare con pubblicità telefonica: nulla di nuovo.
Chi invece riceve il numero di fax dal mittente di un fax, e non lo usa per inviare spam o per compiere attività sulle quali non e' fornita informativa e consenso, non tratta dati personali. Ma questo non significa che il numero e' pubblico e chiunque puo' farne quello che vuole, per esempio inviare pubblicità non richiesta.
Intervista rilasciata a Domenico Zaccaria su EpolisMilano il 17.3.2008.