Scrive Scorza sul suo blog:
"Nell'Ordinanza il Dr. Costa del Tribunale di Roma - facendo sue le eccezioni difensive sollevate dall'Ufficio del Garante per la Privacy - scrive a chiare lettere che la Logistep ha trattato illecitamente i dati di migliaia di utenti facendosi ingiustificatamente schermo dell'art. 24 del Codice privacy e che, pertanto, detti dati (gli IP degli utenti) non avrebbero dovuto essere utilizzati in alcuna sede ivi inclusa quella giuiziaria." (GBLOG » Blog Archive » Giustizia è fatta: la privacy ha vinto!)
Complimenti a Scorza per le segnalazioni.
Da sviluppatore pero' mi chiedo: in caso di violazione del diritto d'autore, come posso tutelare le mie ragioni ?
Questo non significa che sia contrario alla soluzione raggiunta.
Solo mancano ancora gli allegati al provvedimento d'urgenza che spiegano tecnicamente cosa e' stato fatto.
Questo e' determinante per capire cosa e' secondo e cosa e' contro la privacy.
Senza quegli allegati possiamo discutere sulle conclusioni, senza conoscere le premesse.
Una soluzione e' ovvia: poiche' non posso impedire per la privacy ai testimoni di testimoniare, citerei come testi in causa ordinaria le telecom.
Oppure aprirei direttamente un procedimento penale, ricorrendone gli estremi.
La decisione disponibile sul blog di Scorza indica chiaramente che l'annullamento segue le norme invocate per ottenere i nomi degli utenti che avevano quell'ip a quell'ora: le norme invocate, quelle sulla tutela dei sistemi informatici, sono state usate per contestare violazioni del diritto d'autore.
La decisione ci conferta: nella sede cautelare tali norme non sono invocabili, in sede ordinaria si', ma i dati ottenuti per una finalità non possono essere usati per altre finalità.
Non significa affatto che e' vietato chiedere a chi corrispondano gli ip address sempre e comunque.
Significa certamente un maggior rigore nell'uso delle informazioni ottenute in forza delle norme invocate.
Che e' un principio che entra nell'ordinamento limitando ogni azione civile.
Complimenti all'ing. Zimmermann che nella perizia ha spiegato l'inaffidabilità degli ip.