Gioia e dolori di programmatori e giuristi, sono semplicemente uno strumento per depositare dei dati e riutilizzarli in seguito, durante le connessioni a internet.
Tuttavia si prestano ad utilizzi illeciti sia da parte di chi li predispone sia da parte di terzi. Chiunque infatti, senza indicare il nome del sito a cui ogni cookies può essere associato, può leggere i cookies utilizzati anche da altri siti per tracciare la personalità di chi si collega.
Non è il server che invia dei file sul computer dell'utente, ma è il browser stesso dell'utente che crea un file per ogni cookie in funzione dei comandi che riceve dal server. Se il browser viene personalizzato per non accettare i cookies, semplicemente li ignorera'.
Tuttavia il contrasto sorge quando i tecnici affermano che i cookies sono utilizzati per agevolare alcune operazioni ripetitive, mentre i giuristi affermano che da questo si può approfondire la personalità dell'utente, considerando questo illecito in sè stesso.
Quando si forniscono dei parametri ai programmi non si hanno le stesse critiche, perchè non vi è un collegamento a internet. La censura a priori dovrebbe lasciare il passo alla verifica caso per caso.
Un problema di fondo impedisce l'enunciazione di criteri chiave: la difficoltà per l'utente non informatizzato di avere quelle nozioni di base sulla sicurezza in rete che rende tanto pericolosa la navigazione anche, e più semplicemente, ai virus.
Sono utilizzati spesso per personalizzare le pagine web viste dagli utenti o per accedere direttamente a servizi personalizzati senza passare dalla pagina principale del sito.
Aggiornamento mar 2016.
Quanto scritto è ancora particolarmente attuale, ma regolamenti hanno scelto vie particolarmente restrittive.
Abbiamo realizzato una monografia su cookiekit.it per gli adempimenti che non solo hanno fatto impazzire il web, ma hanno allontanato le imprese dal web per portarle sui grandi portali che si occupano anche degli aspetti di privacy, impoverendo l'offerta e consegnando più dati per la profilazione a chi già la faceva.